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Registro nazionale dei crediti di carbonio agroforestali: interrogazione parlamentare sullo stato di attuazione

2 Lug 2024

Nella seduta parlamentare del 25 giugno u.s. il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha risposto ad una interrogazione parlamentare dell’on. Maria Chiara Gadda sulle “Criticità alla base del ritardo nell’adozione delle linee guida in materia di modalità di certificazione dei crediti e di gestione del registro pubblico dei crediti di carbonio generati dal settore agroforestale”.
L’interrogazione è stata richiesta sulla base dei ritardi accumulati nell’attuazione del D.L. 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con legge del 21 aprile 2023, n. 41, che ha istituito, presso il CREA, il “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale”.
Nel suo intervento il Ministero ha ribadito l’impegno per la definizione delle Linee guida di cui all’articolo 45, comma 2-septies, del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13. Una prima bozza di documento, predisposta con il coinvolgimento del CREA, è stata resa disponibile per una prima consultazione interna ai competenti uffici ministeriali nel mese di settembre 2023. Successivamente, il lavoro di affinamento della prima bozza del documento ha risentito del processo negoziale in corso a livello europeo sulla proposta di regolamento inerente alla certificazione degli assorbimenti di carbonio. Proprio per tener conto delle indicazioni emergenti dal dibattito a livello unionale, che ha subito un notevole rallentamento negli ultimi sei mesi, il gruppo di lavoro istituito all’interno del MASAF ha deciso di separare la materia degli assorbimenti forestali da quelli agricoli, prevedendo due percorsi distinti e complementari. Tale scelta si è resa necessaria in considerazione delle profonde differenze tra il settore forestale e quello agricolo, nelle rispettive pratiche e tempi colturali, e nella definizione degli scenari di riferimento per il contesto nazionale. In particolare, per il settore forestale, il mercato volontario dei crediti di carbonio risulta già attivo in Italia in forma sperimentale dal 2011, con consolidate metodologie e procedure per il calcolo dei crediti generabili dagli interventi di gestione forestale sostenibile. Le transazioni operate negli anni in tale mercato sono annualmente analizzate e monitorate dal Nucleo monitoraggio carbonio del Centro di ricerca politiche e bioeconomia del CREA. Grazie a questa analisi del mercato nazionale e dalle buone pratiche del mercato volontario forestale internazionale è stato quindi possibile, in tempi brevi, definire le metodologie e redigere un documento di Linee guida per il settore forestale. La proposta contenente un’introduzione iniziale valida per entrambi i settori e una parte di approfondimento dedicata, al momento, al solo settore forestale, è stata presentata ai principali stakeholders del settore agricolo e forestale nel febbraio 2024. A seguito di tale interlocuzione tecnica e dei puntuali commenti ricevuti, il testo iniziale è stato ulteriormente finalizzato, in modo da allinearlo alle principali necessità segnalate. Una nuova versione del documento è stata, quindi, inviata nel mese di aprile 2024 al MASE, per la necessaria intesa, al fine di promulgare il decreto interministeriale di adozione delle Linee guida forestali e di implementazione del Registro pubblico dei crediti di carbonio agroforestali. Per quanto riguarda la parte agricola, è in corso un ulteriore approfondimento tecnico-scientifico, in considerazione dell’assoluta novità della certificazione per il settore. In questo contesto, gli approfondimenti tecnici riguardano anche l’analisi dell’attuazione e dell’impatto degli interventi contenuti nel Piano strategico della PAC 2023-2027, che dedica una particolare rilevanza agli incentivi finalizzati al sostegno delle imprese agricole che volontariamente attuino buone pratiche agricole finalizzate ad incrementare il sequestro del carbonio nei suoli.
L’On. Gadda ha commentato la risposta del Sottosegretario, definendola “parziale” e “soddisfacente solo in parte”, sollecitando il Governo a completare l’iter di attuazione del decreto, sottolineando come, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, non basti ridurre le emissioni climalteranti.

L’interrogazione parlamentare ha fatto seguito ai ritardi nell’attuazione del Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale, istituito attraverso il D.L. 24 febbraio 2023, n. 13 e convertito con legge del 21 aprile 2023, n. 41.
Si ricorda, al proposito, che per garantire la piena operatività del registro si è ancora in attesa della pubblicazione dei decreti attuativi, che dovranno stabilire le modalità di certificazione degli assorbimenti prodotti da attività di imboschimento, rimboschimento e gestione sostenibile agricola e forestale, aggiuntive rispetto a quelle previste dalla vigente normativa europea e nazionale di settore, nonché le modalità di gestione del Registro nell’ambito del Sistema informativo agricolo.

L’istituzione del Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale costituisce un passo importante verso il riconoscimento del servizio di assorbimento di carbonio reso dal settore agricolo. Il provvedimento precede l’evoluzione della normativa europea che vedrà, si spera a breve, la pubblicazione di uno specifico regolamento che istituirà un quadro di certificazione dell’Unione per l’assorbimento del carbonio. L’obiettivo è quello di permettere una valorizzazione degli assorbimenti di carbonio generati dal settore agroforestale mediante il ricorso a fondi privati (mercato volontario), in aggiunta alle altre iniziative previste dall’iniziativa europea sul “Carbon farming” che riguardano il sostegno pubblico (PAC). Il potenziamento delle attività di assorbimento del carbonio, infatti, è un obiettivo prioritario per la normativa europea sul clima, visto che i paesi dell’UE sono chiamati a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il concetto di neutralità climatica, infatti, si basa proprio su un equilibrio raggiungibile attraverso la riduzione delle emissioni climalteranti e, contestualmente, l’aumento della cattura del carbonio.
Il registro nazionale, quindi, sancisce di fatto la nascita di un sistema di certificazione nazionale istituzionalizzato per la collocazione sul mercato volontario di crediti di carbonio prodotti dal settore agroforestale, sgombrando il campo da molte nubi (in primis legati alla legittimità giuridica dei crediti) che hanno caratterizzato a lungo questo settore in Italia, limitando le iniziative imprenditoriali, sia dal punto di vista della domanda che da quello dell’offerta.
Per completare il quadro, tuttavia, si attendono ancora i decreti attuativi che dovranno definire, tra l’altro, in modo appropriato e con regole alla portata tecnica ed economica delle imprese, il concetto di “addizionalità” che caratterizza, appunto, l’effettiva possibilità di conversione degli assorbimenti prodotti dalle imprese agro-forestali in crediti di carbonio liberamente scambiabili sul mercato volontario. Ci si aspetta, inoltre, che la regolamentazione istituzionalizzata dei registri agisca positivamente anche sul mercato volontario del carbonio in termini di validazione (credibilità) e stabilizzazione dei prezzi.

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