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Ordinanza Regione Lazio per il contrasto della Peste Suina Africana (PSA).

10 Mag 2022

Lo scorso 6 maggio, a tre giorni di distanza dalla scoperta del primo caso di PSA in un cinghiale rinvenuto nel territorio Nord Ovest della città di Roma, sono state varate, in raccordo con il Commissario straordinario nazionale alla peste suina africana, le prime misure di regolamentazione per il contenimento e il contrasto della PSA sul territorio della Regione Lazio. Tali disposizioni, al fine di contenere e contrastare la PSA, prevedono la definizione di una “zona infetta provvisoria” istituita all’interno del Grande Raccordo Anulare e di una “zona di attenzione”, più esterna ed estesa a tutto il territorio della ASL RM1 a ovest del fiume Tevere. In particolare, nella zona infetta sono state disposte stringenti misure in tema di sorveglianza rafforzata dei cinghiali, di campionamento ed analisi di eventuali carcasse e loro smaltimento in sicurezza. Inoltre, sono disposti controlli attivati anche presso gli allevamenti, in particolare: il censimento delle aziende commerciali e familiari che detengono suini e l’aggiornamento della BDN; si dà mandato all’ASL RM1, in caso di allevamenti all’aperto o con animali che possano entrare facilmente in contatto con cinghiali selvatici, di obbligare alla chiusura di questi, in luoghi chiusi, o di prescrivere adeguate misure di separazione con oneri a carico dei proprietari; infine, si dà mandato all’ASL RM1, di programmare la macellazione degli animali presenti negli allevamenti suinicoli sia commerciali che familiari. Oltre a ciò, nella zona di attenzione sono disposti: la ricerca attiva delle carcasse di suini selvatici a partire dai limiti nord della zona infetta; gli Enti di gestione dei Parchi provvederanno alla chiusura dei varchi di accesso alla zona infetta dal versante nord della stessa; censimento delle aziende commerciali e familiari che detengono suini e aggiornamento della BDN. Infine, nell’ordinanza, si ribadisce il divieto di foraggiare maiali e cinghiali e il divieto di attività venatorie all’interno del GRA.

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