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Incontro presso il MASAF su Linee guida per l’istituzione del registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale.

6 Mar 2024

Martedi 27 febbraio u.s. il Masaf ha indetto una riunione di confronto con le organizzazioni agricole sulle Linee guida per l’istituzione del registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale.

Le linee guida oggetto della riunione sono quelle redatte dal CREA ai fini dell’istituzione del “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale” di cui all’articolo 45, comma 2-quater, del decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con modificazioni dalla legge 21 aprile 2023, n.41.

Le line guida, infatti, riguardano la definizione dei criteri per la generazione, la contabilizzazione, la certificazione, il riconoscimento e la commercializzazione dei crediti di carbonio prodotti su base volontaria dai settori agricolo e forestale nazionale, nonché le modalità di iscrizione e gestione dei predetti crediti nel Registro pubblico.

La bozza di documento oggetto di confronto attualmente riporta solo gli aspetti relativi alla certificazione degli assorbimenti di carbonio del settore forestale, rimandando a successivi approfondimenti ai fini della compilazione anche della parte relativa al settore agricolo.

Si ricorda che le linee guida, una volta ultimato l’iter per la loro redazione, saranno oggetto di un apposito decreto del Masaf, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e previa intesa in sede di Conferenza Stato/regioni.

La pubblicazione delle linee guida, infatti, è necessaria per rendere operativo il “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale”, istituito con la finalità di valorizzare le pratiche di gestione agricole e forestali sostenibili, in grado di migliorare le capacità di assorbimento del carbonio atmosferico e aggiuntive rispetto a quelle prescritte dalla normativa europea e nazionale in materia di conduzione delle superfici agricole e forestali.

L’obiettivo delle linee guida è quello di rendere operativo il registro nazionale dei crediti di carbonio permettendo di poter valorizzare i crediti di carbonio generati dal settore agroforestale nell’ambito di un mercato volontario nazionale, in coerenza con le disposizioni relative al Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agroforestali di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 1° aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 5 maggio 2008. Si precisa, al proposito, che gli assorbimenti di carbonio certificati continueranno (sulla base di un protocollo da sottoscriversi tra CREA ed Ispra) a contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di assorbimento delle emissioni di gas a effetto serra contabilizzati da ISPRA nell’ambito degli obblighi internazionali.

Si sottolinea, inoltre, che i crediti di carbonio agroforestali non possono essere utilizzati nel mercato EU ETS (il settore agroforestale resta escluso da questo mercato del carbonio basato su adempimenti obbligatori da parte di alcuni settori considerati “maggiori emettitori”).

Le linee guida sono state redatte in modo da assicurare la piena coerenza con le disposizioni previste dalla Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio (Bruxelles, 30.11.2022 COM (2022) 672 final) e con le norme europee sul clima di cui al Regolamento (UE) 2021/1119.

Le linee guida, redatte ai fini dell’istituzione, presso il CREA, del “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale” di cui all’articolo 45, comma 2-quater, del decreto legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con modificazioni dalla legge 21 aprile 2023, n.41, riguardano la definizione dei criteri per la generazione, la contabilizzazione, la certificazione, il riconoscimento e la commercializzazione dei crediti di carbonio prodotti su base volontaria dai settori agricolo e forestale nazionale, nonché le modalità di iscrizione e gestione dei predetti crediti nel Registro pubblico.

La bozza di documento presentata attualmente riporta solo gli aspetti relativi alla certificazione degli assorbimenti di carbonio del settore forestale, rimandando a successivi approfondimenti ai fini della compilazione anche della parte relativa al settore agricolo.

Si ricorda che le linee guida, una volta ultimato l’iter per la loro redazione, saranno oggetto di un apposito decreto del Masaf, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e previa intesa in sede di Conferenza Stato/regioni.

La pubblicazione delle linee guida, infatti, è necessaria per rendere operativo il “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale”, istituito con la finalità di valorizzare le pratiche di gestione agricole e forestali sostenibili, in grado di migliorare le capacità di assorbimento del carbonio atmosferico e aggiuntive rispetto a quelle prescritte dalla normativa europea e nazionale in materia di conduzione delle superfici agricole e forestali. L’obiettivo, infatti, è quello di poter utilizzare i crediti di carbonio generati dal settore agroforestale nell’ambito di un mercato volontario nazionale, in coerenza con le disposizioni relative al Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agroforestali di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 1° aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 5 maggio 2008. Si precisa, al proposito, che gli assorbimenti di carbonio certificati continueranno (sulla base di un protocollo da sottoscriversi tra CREA ed Ispra) a contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di assorbimento delle emissioni di gas a effetto serra contabilizzati da ISPRA nell’ambito degli obblighi internazionali.

Si precisa, inoltre, che i crediti di carbonio agroforestali non possono essere utilizzati nel mercato EU ETS (il settore agroforestale resta escluso da questo mercato del carbonio basato su adempimenti obbligatori da parte di alcuni settori considerati “maggiori emettitori”).

Le linee guida, inoltre, sono state redatte in modo da assicurare la piena coerenza con le disposizioni previste dalla Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio (Bruxelles, 30.11.2022 COM (2022) 672 final) e con le norme europee sul clima di cui al Regolamento (UE) 2021/1119.

Gli obiettivi generali delle linee guida sono:

•           promuovere un mercato volontario del carbonio basato su standard rigorosi, trasparenti e verificabili, mediante la valorizzazione di pratiche di gestione agricola e forestale sostenibili realizzate con l’assunzione di impegni aggiuntivi rispetto agli obblighi previsti dalla normativa europea e nazionale vigente in materia;

•              incentivare il sequestro del carbonio atmosferico nei suoli agricoli e nei sistemi forestali ed incrementarne lo stoccaggio, attraverso la produzione di prodotti legnosi di lunga durata, al fine di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas effetto serra stabiliti dall’Unione europea e gli impegni sottoscritti dal Governo italiano, promuovendo gli investimenti in crediti agroforestali generati in Italia, certificati e registrati secondo regole certe e riconosciute dalle Istituzioni al fine di garantire la disponibilità di titoli di elevata qualità;

•              favorire la partecipazione di investitori privati nella realizzazione di progetti che, incrementando lo stoccaggio di CO2, garantiscono, al contempo, il mantenimento di altri servizi ecosistemici per una sostenibilità concreta e durevole a beneficio dell’intera collettività;

•              compensare le emissioni di carbonio causate da eventi naturali sempre più estremi (quali incendi, tempeste di vento, ecc.) e dalla perdita di fertilità dei suoli agricoli, grazie ad una gestione non solo sostenibile ma anche funzionale alla prevenzione e riduzione dei rischi e delle vulnerabilità, mobilitando finanziamenti aggiuntivi per la tutela del territorio.

Per le profonde differenze nelle tecniche colturali e nella definizione degli scenari di riferimento, le Linee guida sono costituite da due sezioni distinte riguardanti rispettivamente il settore agricolo e quello forestale. Come già detto, al momento, è stato reso disponibile solo il capitolo relativo alla sezione forestale, mentre la sezione agricola sarà disponibile in seguito.

Riportando sinteticamente quanto prescritto dalle linee guida, ai fini dell’iscrizione nel Registro e del loro utilizzo nel mercato volontario, i crediti di carbonio agroforestali devono:

•              essere generati tramite la realizzazione di un progetto agroforestale, da svilupparsi sul territorio nazionale, che preveda l’assunzione di pratiche colturali e impegni silvo-ambientali addizionali rispetto alla baseline e in considerazione delle peculiarità territoriali in cui operano le aziende agricole e delle differenze ecosistemiche del patrimonio forestale nazionale;

•              essere quantificati con metodologie credibili, trasparenti e condivise in linea con le disposizioni previste dalle IPCC Guidelines for national greenhouse gas inventories (IPCC 2006, Vol. 4, IPCC, 2006) con i criteri QU.A.L.ITY (QUantification, Additionality and baseline, Long-term storage and sustenabilITY) e con ogni altro criterio atto a garantire la quantificazione, l’addizionalità rispetto agli scenari di riferimento, lo stoccaggio a lungo termine e la sostenibilità;

•              essere certificati da un Organismo indipendente di certificazione esterno (OCE) riconosciuto dall’ Autorità nazionale di accreditamento (Accredia) e abilitato ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio;

•              essere venduti nel rispetto delle disposizioni dell’accordo di vendita, che definisce le modalità di pagamento del credito e della fornitura del servizio generato;

•              esaurire il proprio valore al momento dell’acquisto con l’iscrizione nel Registro e non essere quindi più rivendibili a terzi;

•              non essere venduti ad acquirenti esteri e ad altri Stati;

•              avere un impatto neutro, o positivo, sulla sostenibilità ambientale ed economica, nel rispetto delle disposizioni del Regolamento (UE) 2021/2139, e in particolare nei confronti della risorsa idrica, della biodiversità degli ecosistemi, della prevenzione e controllo degli inquinanti sia con riferimento all’area di progetto sia a quella esterna.

Federforeste accoglie positivamente il rendere operative le linee guida “forestali” Sarebbe, infatti, rischioso attendere il completamento delle linee guida con la parte mancante riguardante l’agricoltura, visto che i tempi per la definizione delle baseline agricole potrebbero essere troppo lunghi. Specie per la parte agricola, infatti, mantenere una coerenza tra il sistema di certificazione nazionale e l’evoluzione della normativa comunitaria potrebbe non essere semplice e di pronta applicazione, anche tenendo conto del dibattito in corso a livello europeo circa le modalità con cui gestire la convivenza di progetti di carbon offset basati su:

– carbon removal, cioè progetti che rimuovono e sequestrano in forma duratura la CO2 già presente in atmosfera;

– carbon avoidance, cioè progetti che riducono o prevengono le emissioni di gas serra.

A livello di regolamento europeo, infatti, quest’ultima tipologia, fortemente voluta dalle rappresentanze agricole per permettere di certificare le emissioni carbonio evitate in campo zootecnico (attraverso, ad esempio, l’introduzione della tecnologia di digestione anaerobica degli effluenti zootecnici e di tecniche virtuose di gestione e spandimento del digestato) è stata per ora rinviata al 2026, mentre si ritiene che, a livello di sistema di certificazione nazionale, possa essere ricompresa sin dall’inizio. Tuttavia, sulla base del prevedibile ritardo che il dibattito su queste questioni potrebbe comportare in fase di predisposizione del decreto di pubblicazione delle linee guida (che vede il concerto con il Ministero dell’Ambiente) si ritiene strategico partire con quanto già pronto, anche per accreditare le istanze italiane nell’ambito dell’iter di definizione del regolamento europeo.

Le modalità con cui nelle linee guida è stata affrontata la certificazione dei crediti di carbonio per il settore forestale, infatti, sono da considerarsi generalmente condivisibili, al netto di qualche richiesta di modifica che Federforeste si è riservata di richiedere, al termine di un processo di verifiche interne, ma che, comunque, si ritiene non inficeranno la validità complessiva del documento.

Ci si aspetta, quindi, da un lato, la prosecuzione del confronto per la messa a punto della parte mancante (quella agricola) ma, dall’altro lato, che il Ministero si adoperi per rendere operativo quanto prima il registro nazionale almeno per la parte forestale.

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