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Decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181 (DL Energia)

20 Dic 2023

Il 10 dicembre u.s. è entrato in vigore il cosiddetto “DL Energia” (Decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181 “Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia e in materia di ricostruzione nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023″).
Nel decreto-legge, dedicato principalmente a misure per la sicurezza energetica e per la promozione delle rinnovabili, trovano spazio anche disposizioni sulla gestione dei rifiuti radioattivi, l’End of waste dei materiali di dragaggio, l’avvio di una fase sperimentale sullo stoccaggio geologico del carbonio e il rifinanziamento del Fondo italiano per il Clima.

Il provvedimento prevede un plafond di spesa di 27 miliardi di euro e, nell’ambito delle riforme settoriali previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), introduce una semplificazione amministrativa di alcune procedure legate all’energia, allo scopo di rimuovere ostacoli amministrativi e procedurali che potrebbero influenzare negativamente le attività economiche.
Il decreto agisce su tre principali ambiti di intervento:
1. sostegno alle imprese;
2. promozione e sviluppo delle energie rinnovabili;
3. sicurezza energetica e decarbonizzazione.
Ecco i temi trattati:
Decreto energia: aziende energivore
Sostegno alle imprese con incentivi rivolti alle aziende energivore (soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali – CSEA) per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili. In particolare, le imprese, come ad esempio quelle operanti nei settori chimico, vetro e tessile vengono incentivate all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Il GSE potrà anticipare gli effetti della realizzazione di questi impianti per i primi tre anni, garantendo energia rinnovabile a un costo allineato con la tecnologia: l’energia anticipata sarà restituita nei successivi 20 anni.
Decreto energia: gas a prezzi vantaggiosi
Acquisto di gas a prezzi vantaggiosi da parte delle aziende che estrarranno quantitativi aggiuntivi. In particolare, settori come la siderurgia, la carta e il vetro avranno la possibilità di acquistare gas a tariffe favorevoli da imprese che lo estrarranno sul territorio nazionale, grazie alla coltivazione di nuove concessioni. Nuovi titoli saranno rilasciati per l’estrazione di idrocarburi, con l’impegno di cedere quantitativi di gas al GSE, che lo fornirà prioritariamente alle imprese ad elevato consumo di gas.
Promozione e sviluppo delle rinnovabili
È stato istituito un nuovo fondo dedicato a supportare lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile in zone selezionate. Questo fondo, destinato alle Regioni e alle Province Autonome, dispone di un budget annuale di 350 milioni di euro fino al 2032. Le risorse verranno utilizzate per azioni di compensazione e per garantire un equilibrio ambientale e territoriale in seguito all’installazione di impianti rinnovabili nelle aree designate come idonee. Il finanziamento del Fondo proviene in parte dai ricavi delle aste di Co2, per un ammontare di 200 milioni di euro l’anno, e da un contributo specifico imposto ai produttori di energia da fonti rinnovabili con impianti di dimensioni superiori a quelli domestici.
Investimenti nel settore geotermoelettrico
In vista dell’importanza crescente del settore geotermoelettrico, le Regioni hanno ora la possibilità di richiedere ai titolari delle concessioni esistenti la presentazione di un piano di investimenti a lungo termine, focalizzato sia sui territori sia sul settore stesso. Questo piano deve ricevere l’approvazione dall’ente competente per poter procedere con la revisione dei termini della concessione. Inoltre, le procedure di gara per l’attribuzione delle nuove concessioni geotermoelettriche saranno avviate con due anni di anticipo rispetto alla scadenza delle concessioni attualmente in atto, sincronizzandole tutte al 31 dicembre 2026. Questo cambiamento mira a incentivare gli investimenti e a rafforzare lo sviluppo del settore geotermico.
Digitalizzazione delle reti elettriche
Terna ha avviato un’iniziativa per promuovere la digitalizzazione e accrescere la resilienza delle reti elettriche. Questo progetto include la creazione di un portale digitale che fornirà dati e informazioni aggiornate riguardanti lo sviluppo della rete elettrica, le richieste di connessione e lo stato di avanzamento delle relative procedure. Questo sforzo si inserisce nel contesto del PNRR, che mira a modernizzare la rete attraverso le iniziative “Smart Grid” e “Resilienza Reti Elettriche”. Per supportare queste trasformazioni, sono state introdotte procedure semplificate per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie, nonché tempi di attuazione aggiornati e più efficienti.
Impulso al teleriscaldamento e al teleraffrescamento
La filiera del teleriscaldamento e del teleraffrescamento riceve un importante impulso con l’approvazione di quindici nuovi progetti. Questi progetti rientrano nell’ambito delle iniziative ammissibili e finanziabili secondo le disposizioni del PNRR. Tuttavia, in precedenza, non avevano ricevuto finanziamenti a causa di un’interpretazione diversa da parte della Commissione europea. Questa nuova fase segna un passo significativo nello sviluppo e nell’espansione di questi sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti e sostenibili.
L’importanza critica dei rigassificatori di GNL On-Shore
In un contesto dove la sostenibilità e la sicurezza energetica sono al centro del dibattito globale, la costruzione e l’operatività dei terminali di rigassificazione di gas naturale liquido (GNL) on-shore assumono un ruolo rilevante. Queste strutture, insieme alle loro infrastrutture collegate, sono state classificate come di pubblica utilità e la loro realizzazione è stata definita come indifferibile e urgente. Questa decisione strategica apre la strada a sviluppi significativi in località strategiche come Porto Empedocle e Gioia Tauro. La designazione di queste opere come essenziali sottolinea il loro ruolo non solo nell’incrementare l’efficienza energetica, ma anche nel garantire una maggiore stabilità e sicurezza nel fornire energia a livello nazionale.
Incentivi per impianti a bioliquidi sostenibili
È stato introdotto un sistema di supporto transitorio, finalizzato a sostenere la continuità operativa degli impianti alimentati da bioliquidi sostenibili. Questi impianti giocano un ruolo nel fornire flessibilità e affidabilità al sistema elettrico nazionale. Con la scadenza dell’attuale sistema di incentivazione, si apre la strada a un metodo di remunerazione innovativo per questi impianti: invece di basarsi sulla quantità di energia prodotta, la nuova formula di remunerazione sarà calcolata in base alla capacità di offrire potenza elettrica attivabile su richiesta. Questo cambiamento segna un passo significativo verso un modello di energia rinnovabile più dinamico e reattivo, confermando l’impegno nel promuovere fonti di energia alternative e nel supportare la transizione verso un futuro energetico più sostenibile e resiliente.
Introduzione dei condensatori ad aria nelle centrali termoelettriche
È stata autorizzata l’installazione di condensatori ad aria in aggiunta a quelli ad acqua già presenti nelle centrali. Questa innovazione non comporta un aumento della potenza elettrica prodotta e si adatta alle superfici delle centrali esistenti. Questo progresso tecnologico rappresenta un significativo passo avanti verso il risparmio idrico, un obiettivo sempre più prioritario nell’industria energetica. La transizione verso i condensatori ad aria riflette un impegno verso soluzioni più sostenibili e responsabili, riducendo la dipendenza dalle risorse idriche e mitigando l’impatto ambientale delle centrali termoelettriche.

Il provvedimento prevede un plafond di spesa di 27 miliardi di euro e, nell’ambito delle riforme settoriali previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), introduce una semplificazione amministrativa di alcune procedure legate all’energia, allo scopo di rimuovere ostacoli amministrativi e procedurali che potrebbero influenzare negativamente le attività economiche.
Il decreto agisce su tre principali ambiti di intervento:
1. sostegno alle imprese;
2. promozione e sviluppo delle energie rinnovabili;
3. sicurezza energetica e decarbonizzazione.
Ecco i temi trattati:
Decreto energia: aziende energivore
Sostegno alle imprese con incentivi rivolti alle aziende energivore (soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali – CSEA) per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili. In particolare, le imprese, come ad esempio quelle operanti nei settori chimico, vetro e tessile vengono incentivate all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Il GSE potrà anticipare gli effetti della realizzazione di questi impianti per i primi tre anni, garantendo energia rinnovabile a un costo allineato con la tecnologia: l’energia anticipata sarà restituita nei successivi 20 anni.
Decreto energia: gas a prezzi vantaggiosi
Acquisto di gas a prezzi vantaggiosi da parte delle aziende che estrarranno quantitativi aggiuntivi. In particolare, settori come la siderurgia, la carta e il vetro avranno la possibilità di acquistare gas a tariffe favorevoli da imprese che lo estrarranno sul territorio nazionale, grazie alla coltivazione di nuove concessioni. Nuovi titoli saranno rilasciati per l’estrazione di idrocarburi, con l’impegno di cedere quantitativi di gas al GSE, che lo fornirà prioritariamente alle imprese ad elevato consumo di gas.
Promozione e sviluppo delle rinnovabili
È stato istituito un nuovo fondo dedicato a supportare lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile in zone selezionate. Questo fondo, destinato alle Regioni e alle Province Autonome, dispone di un budget annuale di 350 milioni di euro fino al 2032. Le risorse verranno utilizzate per azioni di compensazione e per garantire un equilibrio ambientale e territoriale in seguito all’installazione di impianti rinnovabili nelle aree designate come idonee. Il finanziamento del Fondo proviene in parte dai ricavi delle aste di Co2, per un ammontare di 200 milioni di euro l’anno, e da un contributo specifico imposto ai produttori di energia da fonti rinnovabili con impianti di dimensioni superiori a quelli domestici.
Investimenti nel settore geotermoelettrico
In vista dell’importanza crescente del settore geotermoelettrico, le Regioni hanno ora la possibilità di richiedere ai titolari delle concessioni esistenti la presentazione di un piano di investimenti a lungo termine, focalizzato sia sui territori sia sul settore stesso. Questo piano deve ricevere l’approvazione dall’ente competente per poter procedere con la revisione dei termini della concessione. Inoltre, le procedure di gara per l’attribuzione delle nuove concessioni geotermoelettriche saranno avviate con due anni di anticipo rispetto alla scadenza delle concessioni attualmente in atto, sincronizzandole tutte al 31 dicembre 2026. Questo cambiamento mira a incentivare gli investimenti e a rafforzare lo sviluppo del settore geotermico.
Digitalizzazione delle reti elettriche
Terna ha avviato un’iniziativa per promuovere la digitalizzazione e accrescere la resilienza delle reti elettriche. Questo progetto include la creazione di un portale digitale che fornirà dati e informazioni aggiornate riguardanti lo sviluppo della rete elettrica, le richieste di connessione e lo stato di avanzamento delle relative procedure. Questo sforzo si inserisce nel contesto del PNRR, che mira a modernizzare la rete attraverso le iniziative “Smart Grid” e “Resilienza Reti Elettriche”. Per supportare queste trasformazioni, sono state introdotte procedure semplificate per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie, nonché tempi di attuazione aggiornati e più efficienti.
Impulso al teleriscaldamento e al teleraffrescamento
La filiera del teleriscaldamento e del teleraffrescamento riceve un importante impulso con l’approvazione di quindici nuovi progetti. Questi progetti rientrano nell’ambito delle iniziative ammissibili e finanziabili secondo le disposizioni del PNRR. Tuttavia, in precedenza, non avevano ricevuto finanziamenti a causa di un’interpretazione diversa da parte della Commissione europea. Questa nuova fase segna un passo significativo nello sviluppo e nell’espansione di questi sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti e sostenibili.
L’importanza critica dei rigassificatori di GNL On-Shore
In un contesto dove la sostenibilità e la sicurezza energetica sono al centro del dibattito globale, la costruzione e l’operatività dei terminali di rigassificazione di gas naturale liquido (GNL) on-shore assumono un ruolo rilevante. Queste strutture, insieme alle loro infrastrutture collegate, sono state classificate come di pubblica utilità e la loro realizzazione è stata definita come indifferibile e urgente. Questa decisione strategica apre la strada a sviluppi significativi in località strategiche come Porto Empedocle e Gioia Tauro. La designazione di queste opere come essenziali sottolinea il loro ruolo non solo nell’incrementare l’efficienza energetica, ma anche nel garantire una maggiore stabilità e sicurezza nel fornire energia a livello nazionale.
Incentivi per impianti a bioliquidi sostenibili
È stato introdotto un sistema di supporto transitorio, finalizzato a sostenere la continuità operativa degli impianti alimentati da bioliquidi sostenibili. Questi impianti giocano un ruolo nel fornire flessibilità e affidabilità al sistema elettrico nazionale. Con la scadenza dell’attuale sistema di incentivazione, si apre la strada a un metodo di remunerazione innovativo per questi impianti: invece di basarsi sulla quantità di energia prodotta, la nuova formula di remunerazione sarà calcolata in base alla capacità di offrire potenza elettrica attivabile su richiesta. Questo cambiamento segna un passo significativo verso un modello di energia rinnovabile più dinamico e reattivo, confermando l’impegno nel promuovere fonti di energia alternative e nel supportare la transizione verso un futuro energetico più sostenibile e resiliente.

Introduzione dei condensatori ad aria nelle centrali termoelettriche
È stata autorizzata l’installazione di condensatori ad aria in aggiunta a quelli ad acqua già presenti nelle centrali. Questa innovazione non comporta un aumento della potenza elettrica prodotta e si adatta alle superfici delle centrali esistenti. Questo progresso tecnologico rappresenta un significativo passo avanti verso il risparmio idrico, un obiettivo sempre più prioritario nell’industria energetica. La transizione verso i condensatori ad aria riflette un impegno verso soluzioni più sostenibili e responsabili, riducendo la dipendenza dalle risorse idriche e mitigando l’impatto ambientale delle centrali termoelettriche. In tal modo, si coniuga l’efficienza operativa con la tutela delle risorse naturali, delineando un futuro più sostenibile per il settore energetico.
Le nuove norme per la cattura e lo stoccaggio di CO2
Nel contesto di una crescente enfasi sulla sostenibilità ambientale e sulla riduzione dell’impronta di carbonio, si delineano nuove misure regolamentari per la cattura e lo stoccaggio della CO2. Queste nuove disposizioni specificano i criteri per l’emissione di licenze e autorizzazioni per lo stoccaggio di CO2 in siti considerati idonei dalla legge, come le aree di estrazione di idrocarburi esaurite. Le norme prevedono la possibilità di concedere licenze per l’esplorazione e autorizzazioni per condurre programmi sperimentali, oltre a permessi per lo stoccaggio geologico di CO2, seguendo procedure competitive. Queste misure sono supportate da uno studio del MASE, focalizzato sugli aspetti necessari per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Questa analisi sarà cruciale per una futura revisione normativa in questo ambito, puntando a una gestione più efficace ed efficiente delle emissioni di carbonio.
Eolico off-shore nel mezzogiorno
Per lo sviluppo della filiera off-shore è stato previsto l’individuazione di 2 aree demaniali marittime del Mezzogiorno, con i relativi specchi d’acqua, destinate a infrastrutture per lo sviluppo di investimenti nella cantieristica navale per la produzione, l’assemblaggio e il varo di piattaforme galleggianti.

Al di là delle finalità multiple del decreto, si rileva, innanzitutto, come il provvedimento incida poco sulle potenzialità energetiche e di mitigazione climatica del settore agroforestale e, in determinati casi, forse finiscono per danneggiarle.
Gli incentivi ai bioliquidi (art. 5), ad esempio, consolidano un meccanismo che premia filiere basate essenzialmente sull’importazione di materia prima, così come investire sullo stoccaggio geologico del carbonio (art. 7) rischia di sottrarre risorse che potrebbero più convenientemente essere impiegate per potenziare gli assorbimenti agro-forestali.
Andrebbe sottolineato, infatti, anche che, quando il settore agricolo è chiamato a svolgere un ruolo in campo energetico attraverso strumenti condivisi e ritagliati sulle esigenze delle imprese agricole, i risultati evidenziano una grande efficacia: un esempio, senza ritornare sulla grande diffusione degli impianti di biogas agricoli (più di 1700) è rappresentato anche dalla risposta all’ultimo bando “Parco Agrisolare” pubblicato (per la promozione dei pannelli fv sui tetti) e che ha registrato un overbooking di richieste, tanto che non è stato possibile finanziare tutte le domande pervenute. Inoltre, visto il successo dell’iniziativa, la Commissione europea ha deciso di mettere a disposizione altri 850 milioni di euro, passando così da 1,5 a 2,3 miliardi di euro. Un caso virtuoso di incremento dell’obiettivo iniziale fissato con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, in termini di potenza installata da fonti rinnovabili. Obiettivo che è stato addirittura triplicato, portandolo a oltre 1,3 gigawatt.
Tornando alle misure sullo stoccaggio geologico carbonio, è utile sottolineare come nell’iter di approvazione della Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che istituisce un quadro di certificazione dell’Unione per gli assorbimenti di carbonio – COM(2022) 672 final è a tutt’oggi ancora oggetto di acceso dibattito la necessità di contemplare un coordinamento tra NBS (Nature Based Solutions) e TBS (Technology Based Solutions) dove le prime fanno riferimento agli assorbimenti agroforestali e le seconde allo stoccaggio geologico. La proposta di regolamento, inoltre, fa esplicito riferimento (nella relazione, al punto 1, Contesto della proposta) alla comunicazione della Commissione del 2021 sui cicli del carbonio sostenibili (COM(2021) 800 final) che sottolinea l’importanza di favorire l’affermarsi di un modello imprenditoriale che ricompensi i gestori di terreni per il sequestro del carbonio nel pieno rispetto dei principi ecologici (ossia il “sequestro del carbonio nei suoli agricoli”) e di creare un mercato interno dell’UE per la cattura, l’utilizzo, lo stoccaggio e il trasporto di CO2 attraverso tecnologie innovative.
E’ evidente, dunque, che la promozione dello stoccaggio geologico del carbonio non possa essere sganciata da quella da garantire al settore agroforestale per i servizi di carbon sink (assorbimenti di carbonio nel suolo e nelle piante). Anzi, si dovrebbe considerare addirittura una priorità alle NBS (Nature Based Solutions) rispetto alle TBS (Technology Based Solutions), visto che da un rapporto del 2021 (Umweltbundesamt, REP-0795, dicembre 2021) finalizzato a confrontare le principali soluzioni sotto vari parametri, è emerso che il grado di maturità (readiness) è nettamente a vantaggio delle soluzioni NBS che comprendono pratiche consolidate e largamente diffuse, a dispetto delle le soluzioni TBS (eccetto quelle di stoccaggio di carbonio in prodotti) che richiedono ancora tempi mediamente lunghi prima di raggiungere una maturità tecnologica e una diffusione su larga scala.
Alla luce degli obiettivi climatici al 2050, Coldiretti ritiene che, in termini di “carbon removal” e coerentemente con gli obiettivi dell’iniziativa europea sulla carbon farming, le applicazioni naturali (NBS – Nature Based Solutions) siano da considerarsi come la strategia prioritaria in un orizzonte di breve-medio periodo.
La scelta di privilegiare le applicazioni NBS (imboschimento, rimboschimento, gestione forestale e agroforestazione) è legata, infatti, alla loro maggiore attuale diffusione e all’obiettivo di valorizzare la capacità di rimozione del carbonio da parte delle imprese agricole.
Anche nella “Strategia dal produttore al consumatore”, inoltre, nel preannunciare una nuova iniziativa dell’UE per il sequestro del carbonio nei suoli agrari (carbon farming) viene espressamente sottolineato come “Norme rigorose per la certificazione degli assorbimenti di carbonio nel settore agricolo e forestale sono il primo passo verso pagamenti a favore degli agricoltori e dei silvicoltori per il sequestro del carbonio da essi garantito”.
La fuga in avanti verso lo stoccaggio geologico del carbonio, portata avanti anche nell’’ultima versione del PNIEC (che presenta un ampio capitolo dedicato allo stoccaggio geologico a fronte di poche righe sugli assorbimenti agroforestali) fa il paio, tra l’altro, con i ritardi nell’attuazione del D.L. 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con legge del 21 aprile 2023, n. 41, che ha istituito, presso il CREA, il “Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale”.
Per concludere il quadro del sistema nazionale di certificazione dei crediti di carbonio agroforestali siamo, infatti, ancora in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi da parte del Masaf (di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica e previa intesa in sede di Conferenza Stato/regioni) ai sensi dell’articolo 45 del D.L. 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con legge del 21 aprile 2023, n. 41, per garantire la piena operatività del Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale. I decreti attuativi dovranno stabilire le modalità di certificazione degli assorbimenti prodotti da attività di imboschimento, rimboschimento e gestione sostenibile agricola e forestale, aggiuntive rispetto a quelle previste dalla vigente normativa europea e nazionale di settore nonché le modalità di gestione del Registro nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), in coerenza con le informazioni territoriali e produttive presenti nei fascicoli aziendali censiti nel Sistema.

Come stabilito dal decreto istitutivo del Registro, gli attesi decreti sono subordinati alla predisposizione di apposite linee guida in corso di predisposizione da parte del Crea, in risposta ai molteplici aspetti tecnici che il meccanismo richiede di definire (tra i quali, ad esempio, il tema dell’addizionalità e della permanenza degli assorbimenti nonché la definizione delle base-line).
In base ad un criterio di urgenza e priorità, quindi, il sostegno più urgente da destinare agli assorbimenti di carbonio forse, più che le industrie interessate allo stoccaggio geologico del carbonio, avrebbe dovuto vedere come protagonisti i nostri boschi.



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