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Tracciabilità delle biomasse, modificato il decreto ministeriale

14 Ott 2015
Il Ministero delle Politiche agricole ha modificato il decreto per la tracciabilità delle biomasse da filiera corta (DM 2 marzo 2010). Il nuovo dispositivo del 6 agosto 2015, in vigore dal 23 settembre scorso, non modifica la sostanza del precedente decreto ma interviene risolvendo le problematiche riscontrate in passato sulle modalità e tempistiche di presentazione delle domande, ravvisata la necessità di adeguare le tempistiche per l’invio delle richieste e dei successivi adempimenti al fine di sottoporre al controllo della quantità e della tracciabilità le biomasse utilizzate in un periodo coincidente con l’anno solare. Tuttavia il decreto non introduce modelli innovativi di anticipazione dei Certificati Verdi da filiera corta, ma rinvia ai controlli ispettivi del Mipaaf e alle verifiche del Gse facendo slittare di oltre 1 anno e mezzo il pagamento dei crediti vantati dagli operatori elettici, escludendo anche l’opportunità di conguaglio prevista ad aprile. Un sistema fortemente penalizzante rispetto ad altri operatori che beneficano di una tariffa fissa omnicomprensiva riconosciuta mensile . Le domande dovranno essere trasmesse al Ministero delle Politiche agricole, entro il 31 gennaio dell’anno successivo a ciascuno degli anni per cui si richiede l’emissione dei certificati verdi.  Entro il 31 maggio dell’anno successivo a quello per cui si richiede l’emissione dei certificati verdi, il Mipaaf, verificata la documentazione ricevuta, comunica al Gse l’esito di tale verifica. 

L’auspicio è che il Gestore sia poi celere nelle rispettive controverifiche e nel conguagliare i Certificati Verdi da filiera corta. Altrimenti il rischio per un operatore è di vedersi corrisposto il credito per i CV con coefficiente moltiplicatore 1,8 vantati per le produzioni di dicembre dopo oltre 1 anno e mezzo. Per maggiori informazioni vai al sito http://www.fattoriedelsole.org/.

 

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