Il prossimo 22 luglio 2021, è convocata una riunione in videoconferenza
del Tavolo Tecnico del Settore Florovivaistico riservata agli esperti regionali, alle OO.PPe alle Associazioni vivaistiche, al fine di discutere, tra le altre, le Linee guida per la programmazione della produzione e
l’impiego di specie autoctone di interesse forestale”.
Lo scopo delle linee guida è quello di fornire ai soggetti coinvolti nella progettazione e realizzazione di opere pubbliche e di interesse pubblico, che comprendano la produzione vivaistica e la progettazione di interventi di messa a dimora di alberi per fini forestali individuati dalla normativa, un quadro di riferimento omogeneo per la gestione delle diverse fasi attuative, a garanzia della buona riuscita degli interventi realizzati.
Le linee guida declinano, nell’ambito dell’ordinaria attività di programmazione, progettazione, realizzazione delle opere, direzione lavori e collaudo, le più adeguate modalità per l’esecuzione, al fine di:
- favorire la realizzazione di interventi di qualità in termini di risultato finale e di adattabilità all’ambiente delle comunità di piante che si formeranno;
3 - promuovere la costituzione di paesaggi complessi, nelle forme più consone ai diversi ambienti di tipo naturale, semi-naturale, rurale e urbano, e con vocazione di fruizione pubblica;
- promuovere l’impiego delle specie autoctone ed elevare lo standard qualitativo del materiale di moltiplicazione prodotto dai vivaisti;
- aumentare la diversità e gli standard produttivi e adattativi delle produzioni legnose degli impianti anche destinati all’arboricoltura da legno, allo scopo di migliorarne la sostenibilità ecologica ed economica;
- qualificare la biodiversità delle aree interessate mediante l’impianto di specie autoctone di provenienza certificata e possibilmente locale e, quindi, di migliorare gli ecosistemi interessati;
- promuovere l’impiego di specie forestali autoctone di provenienza certificata, ai sensi del D.Lgs 386/2003, anche per la realizzazione di interventi non strettamente forestali, allo scopo di impedire l’utilizzo di materiali di provenienza dubbia o non idonea, e perciò possibile fonte di inquinamento genetico, che possano nel tempo compromettere la biodiversità e addirittura la sopravvivenza di alcune specie e comunità nelle aree interessate;
- favorire il processo evolutivo naturale delle comunità vegetali;
- mitigare l’impatto di insediamenti urbani e di infrastrutture già realizzati creando, nelle superfici interposte e integrate all’opera, aree a verde con specie adatte all’ambiente pedoclimatico e antropizzato oggetto d’intervento;
- prevedere la realizzazione delle aree verdi nell’ambito della pianificazione urbanistica delle zone interessate, rendendo complementari tutte le opere, da realizzare in contemporanea, nel rispetto di un cronoprogramma che tenga conto delle diverse esigenze stagionali, agronomiche e forestali dei nuovi impianti a verde e della loro gestione successiva.
A breve saranno forniti aggiornamenti sull’ evolversi della discussione.