Riprendiamo e pubblichiamo previa autorizzazione il post comparso sul sito di ICILA S.r.l.
Dalla Germania arriva la notizia che un carico di legno Wengé, proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo, è stato intercettato nello scorso mese di agosto dall’Agenzia Federale per l’Agricoltura e l’Alimentazione per “sospetti sulla violazione del Regolamento Europeo 995/2010 “ (Timber Regulation).
Indagini dettagliate hanno portato alla conclusione che il legno era stato tagliato illegalmente e quindi non poteva essere commercializzato.
Ecco come sono andate le cose : una società svizzera ha inizialmente acquistato il carico di Wengè da una società congolese, rivendendolo poi ad alcuni acquirenti tedeschi ai quali spettava il compito di svolgere la prevista ed adeguata Dovuta Diligenza (Due Diligence).
Il sospetto che il legno potesse provenire da un disboscamento illegale, si basava su alcune irregolarità riscontrate nei certificati rilasciati ufficialmente nella Repubblica Democratica del Congo, che insieme ad altri documenti avrebbero dovuto dimostrare l’effettiva origine legale dei tronchi. Per questo motivo l’Agenzia Federale ha ritenuto di dover prendere in custodia il carico di legname.
Qualche giorno dopo, una lettera del Ministero Congolese, finalizzata a dimostrare la corretta legalità del legname, è risultata essere falsa.
Questo caso è l’esempio perfetto che non sempre ci si può basare esclusivamente su documenti governativi per dimostrare l’origine legale del legno proveniente da paesi ad alto rischio di corruzione