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Quadro volontario a livello europeo per la certificazione della rimozione del carbonio

30 Mag 2023


Con il nuovo regolamento l’UE intende sviluppare un quadro di certificazione armonizzato che garantisca elevata qualità degli assorbimenti in Europa. La proposta fa seguito alla “Comunicazione sui Cicli sostenibili del Carbonio” del 2021, che aveva già preannunciato una serie di azioni a breve e medio termine per sostenere il carbon farming come modello imprenditoriale verde finalizzato a sostenere i gestori di terreni per l’adozione di pratiche che sequestrano carbonio e contribuiscono ad ottenere diversi benefici collaterali in termini di biodiversità, aumento della fertilità e della resilienza dei suoli ecc..

Nelle intenzioni della Commissione il carbon farming andrebbe a costituire una nuova fonte di reddito per coloro che adottano tali pratiche attraverso incentivi finanziari che premiano l’adozione di tecniche di carbon farming provenienti sia da fonti pubbliche (PAC) che private, come la vendita di crediti sui mercati volontari del carbonio. L’obiettivo della Commissione, infatti, è quello di contribuire, attraverso le iniziative di carbon farming, all’assorbimento di 42 milioni di tonnellate di CO2eq nel suolo, inserendosi nel target più esteso previsto dall’iniziativa “Pronti per il 55%” che punta ad un assorbimento di 310 milioni di tonnellate di CO2eq. entro il 2030.
Il sistema di certificazione che la Commissione sta sviluppando insieme ad un gruppo di esperti è finalizzato alla messa a punto di metodologie dettagliate e adatte alle diverse caratteristiche delle attività di assorbimento del carbonio.
Queste dovranno far sì che le attività di rimozione del carbonio rispondano ai cosiddetti requisiti QU.A.L.ITY:
• quantificazione: le attività devono essere misurate con precisione e produrre benefici inequivocabili per il clima;
• addizionalità: le attività devono andare oltre le pratiche esistenti e quanto richiesto dalla legge;
• stoccaggio a lungo termine: i certificati sono legati alla durata dello stoccaggio del carbonio, in modo da garantire che lo stoccaggio sia permanente;

• sostenibilità: le attività devono preservare o contribuire a obiettivi di sostenibilità (adattamento ai cambiamenti climatici, economia circolare, tutela delle risorse idriche e marine e della biodiversità).
L’attuazione del quadro di certificazione avverrà attraverso sistemi di certificazione rispondenti ai criteri QU.A.L.ITY, che verranno riconosciuti dalla Commissione, la quale ne stabilirà i requisiti di verifica e di certificazione da parte di enti terzi e ne disciplinerà la gestione e il funzionamento. La certificazione permetterà ad agricoltori, selvicoltori, imprese e altri soggetti di accedere a nuove opportunità di ricompensa finanziate da fonti pubbliche (PAC, regimi di aiuto di Stato, Fondo per l’innovazione) o private (finanziamenti privati da parte della filiera, mercati volontari del carbonio, etc.).
La proposta di regolamento seguirà l’iter legislativo ordinario e verrà discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio per poi giungere a termine dopo una fase di negoziato.

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