Come anticipato a inizio mese, oggi sono stati approvati dal Parlamento europeo i provvedimenti legislativi ETS e CBAM durante la seduta plenaria in corso a Bruxelles.
Tali provvedimenti, che ricordo fanno parte del pacchetto “pronti per il 55%”, erano stati rigettati nella seduta plenaria tenutasi a Strasburgo dal 6 al 9 giugno.
Ora le due proposte legislative dovranno essere discusse all’interno dei negoziati tra Parlamento e Consiglio.
In sintesi di seguito le informazioni sulle due proposte approvate dal Parlamento:
CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) approvato con 450 voti a favore, 115 contrari e 55 astenuti.
- Il Parlamento ha allargato lo scopo della proposta fatta dalla Commissione, chiedendo che il CBAM copra anche prodotti chimici organici, la plastica, l’idrogeno e l’ammoniaca, insieme alle emissioni prodotte indirettamente;
- Introduzione graduale del CBAM a partire dal 2027 e fine delle quote gratuite nel sistema ETS dell’UE entro il 2032; con un periodo di transizione che andrà dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2026;
- Necessità di avere un’autorità unica che regoli il CBAM a livello europeo, invece che un’autorità nazionale per ogni singolo Stato membro;
- I ricavi generati dalla vendita dei certificati CBAM dovrebbero entrare nel bilancio UE, e l’Unione europea dovrebbe sostenere i paesi meno sviluppati nel loro processo di decarbonizzazione
ETS (Emission Trading System) approvato con 439 voti a favore, 157 contrari e 32 astenuti.
- I ricavi dovranno essere usati esclusivamente a favore del clima negli Stati membri;
- Le quote gratuite nei settori compresi nel CBAM dovranno essere eliminate gradualmente a partire dal 2027 fino a scomparire nel 2032;
- Maggiore riduzione delle emissioni di gas serra, dal 61% al 63%; tenendo come anno di comparazione il 2005;
- Introduzione di un sistema Bonus-Malus in modo da incentivare le buone pratiche e le innovazioni positive per l’ambiente;
- L’ETS verrà esteso ai trasporti marittimi e il 75% del ricavato dovrebbe venire messo in un “fondo per gli oceani” per sostenere la transizione verso un settore marittimo dell’UE che sia efficiente dal punto di vista energetico e resiliente ai cambiamenti climatici;
- Creazione di un nuovo ETS II a partire dal 1 gennaio 2024 che comprenda trasporti stradali e edifici commerciali; mentre gli edifici residenziali e i trasporti privati non verranno compresi prima del 2029