Il
cinipide galligeno del castagno, è tristemente conosciuto dai castanicoltori piemontesi. Arrivato in provincia di Cuneo sul finire degli anni ’90 ha confermato di meritare la fama di
insetto più nocivo per il castagno a livello mondiale. Per limitarne la diffusione la Regione Piemonte ha intrapreso una serie di iniziative volte sia
- ad informare gli operatori del settore castanicolo della comparsa di questo parassita,
- al controllo dell’attività vivaistica, per evitare la commercializzazione di piante infestate;
- all’avvio della lotta biologica. In collaborazione l’Università di Torino, a partire dal 2005, è stato introdotto nell’ambiente castanicolo piemontese un parassitoide, Torymus sinensis, specifico limitatore naturale del cinipide.
A distanza di alcuni anni dalla sua introduzione il parassitoide ha dimostrato efficacia, oltre il 90%, determinando il crollo della formazione di nuove galle in primavera e quindi l’azzeramento dei possibili danni. Il controllo biologico si estende in tutti gli ambienti castanicoli piemontesi, con effetti positivi sullo stato vegetativo degli alberi e sulla produzione di castagne.