Il tema dei crediti di carbonio e le nuove opportunità per le imprese agricole forestali è stato al centro del convegno promosso da Federforeste presso il padiglione Coldiretti (EXPO) in occasione della settimana del Trentino Alto Adige. Una collocazione non causale poiché proprio il modello gestionale trentino è un esempio per tutta l’Italia. L’incontro è stato una occasione per fare il punto su alcuni argomenti di grande interesse per il settore agro-forestale. Dopo l’introduzione ed il saluto del Presidente Gabriele Calliari, che ha illustrato l’attività svolta dalla Federazione in favore del mondo forestale, si sono succeduti altri interventi di esperti. In particolare, alla prima relazione “Le Foreste del Trentino Alto Adige” – a cura dello Studio Associato PAN di Trento e in particolare del Dr. Maurizio Odasso. ha fatto seguito quella dal titolo“ Le sfide del clima: la contabilità dei crediti di carbonio nel bilancio delle imprese agroforestali “a cura di Francesco Ciancaleoni (Area Ambiente e Territorio di Coldiretti) che ha illustrato le problematiche del settore, connesse al suo ruolo nelle strategie di mitigazione climatica, oltre alle iniziative che Coldiretti e Federforeste intendono promuovere soprattutto nel settore del mercato volontario. il dibattito ha poi registrato la presenza di altri interventi autorevoli tra cui si citano quelli del Dr. Claudio Garrone di Federlegno e del Prof. Mercurio Presidente dell’istituto per il Restauro Forestale. Alla Dr.ssa Alessandra Stefani – Vice Capo del Corpo Forestale dello Stato - il compito di trarre le conclusioni. In generale, nell’ ambito dell’iniziativa, è stata universalmente condivisa la necessità di trovare una soluzione in termini di riconoscimento economico per gli assorbimenti di carbonio prodotti dal settore agroforestale e attualmente contabilizzati solo in ambito istituzionale. Complementare allo scopo, c’è anche la necessità di una regolamentazione dei mercati volontari della CO2, con particolare riguardo al superamento del problema della doppia contabilizzazione dei crediti. Importante anche un approccio strategico, che veda coinvolto anche il livello istituzionale, per cogliere appieno le opportunità offerte dalle certificazioni climatico – ambientali (carbon foot print) come strumenti di competitività per prodotti, filiere, e territori.
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