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Disegno di legge governativo “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”.

20 Feb 2024

Giovedì 15 febbraio 2024 il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha approvato, in esame definitivo, il disegno di legge che introduce “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”.
Il disegno di legge intende recare misure per lo sviluppo socio-economico delle zone montane e per la tutela e la valorizzazione delle peculiarità di tali territori; l’obiettivo dichiarato è quello di individuare gli interventi strategici per promuovere, in maniera sostenibile, l’agricoltura e la gestione forestale, l’industria, l’artigianato, il commercio e il turismo, nonché per valorizzare il patrimonio culturale anche mediante misure di riduzione di nuovo consumo di suolo.
Lo stanziamento previsto è pari a circa cento milioni l’anno, cui si aggiungono le risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane destinato a finanziare gli interventi di competenza regionale e quelli di competenza statale.

I cinque Capi del disegno di legge riguardano rispettivamente: le disposizioni generali, la programmazione strategica; i servizi pubblici; la tutela del territorio; lo sviluppo economico.
Alla tutela del territorio e allo sviluppo economico sono riconducibili le disposizioni per la valorizzazione di sistemi agropastorali montani di pascoli e dei boschi montani, per incentivare con misure fiscali gli investimenti delle imprese agricole e forestali in servizi ecosistemici e ambientali e per incentivare la costituzione di nuove imprese montane da parte di giovani che non abbiano compiuto il quarantunesimo anno di età.

Salva ogni più approfondita valutazione in sede di esame parlamentare sulle specifiche disposizioni del provvedimento, il disegno di legge approvato in Consiglio dei Ministri costituisce una valida occasione di riordino dei criteri di classificazione e comuni montani che costituiscono le zone montane e di rilancio economico e sociale – anche in termini di innovazione, di sostenibilità ambientale e do sviluppo infrastrutturale – dei territori e delle comunità locali.

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