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Direttiva sulle energie rinnovabili (RED III)

21 Set 2022

Il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) con 418 voti favorevoli, 109 contrari e 111 astensioni.

Di seguito i principali elementi caratterizzanti il testo approvato dal Parlamento:
– Obiettivo di aumentare fino al 45% la quota di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE entro il 2030; attualmente tale quota era prevista al 32%;
– Riguardo all’uso della biomassa legnosa, al termine di un dibattito basato sugli impatti emissivi, nel testo si decide di mantenere la possibilità di impiego ai fini del raggiungimento dell’obiettivo sulle rinnovabili, prevedendo, tuttavia, una progressiva diminuzione (per la quale non sono indicati né i tempi, né i modi);
– Sono stati bocciati anche alcuni emendamenti che miravano a limitare l’utilizzo dei biocarburanti e contro ai quali si erano espressi in modo contrario sia il Copa-Cogeca che Farm Europe;
– Sono previsti adeguamenti al settore dei trasporti dove l’utilizzo delle energie rinnovabili dovrebbe portare ad una diminuzione del 16% delle emissioni di gas serra, grazie all’utilizzo di biocarburanti avanzati e di altri carburanti rinnovabili di origine non biologica come l’idrogeno.
Per quanto riguarda le tappe successive dell’iter di approvazione del testo, il Consiglio dell’Unione Europea ha già definito la sua posizione negoziale ed ora potranno incominciare i triloghi. Si segnala, inoltre, che per la fine di settembre è prevista la pubblicazione di una nuova proposta della Commissione sulla revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, che diventerà la futura RED IV.

La nuova RED III si inserisce nell’ambito della strategia “Pronti per il 55%”, adottato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021 con la finalità di adeguare la legislazione corrente in materia di clima ed energia e raggiungere il nuovo obiettivo dell’UE di riduzione minima del 55% di emissioni di gas serra (GHG) entro il 2030. Uno degli elementi del pacchetto è proprio la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, che aiuterà l’UE a raggiungere tale obiettivo. In base alla direttiva in vigore, l’UE è tenuta a garantire che, entro il 2030, almeno il 32% del suo consumo energetico provenga da fonti rinnovabili.
Il pacchetto “Pronti per il 55%” include anche la revisione della direttiva sull’efficienza energetica, per allineare le disposizioni di quest’ultima all’obiettivo del 55%. Attualmente, la direttiva stabilisce il livello di risparmio energetico che l’UE deve realizzare entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo concordato del 32,5% di miglioramento dell’efficienza energetica.
In merito al testo approvato della RED III si è condiviso e appoggiato l’appoggio alla posizione del Copa-Cogeca circa la necessità di bocciare l’emendamento che avrebbe limitato le potenzialità energetica della biomassa legnosa. La valorizzazione energetica di questa risorsa nei nostri ordinamenti, infatti, è funzionale (fondamentale, in termini di reddito) al recupero della gestione forestale e quindi propedeutica a vantaggi ambientali e socioeconomici che vanno ben oltre, in termini di rilevanza, la questione delle emissioni da combustione (che, semmai, dovrebbe essere gestita attraverso un approccio tecnologico).
Più delicato il tema dei biocarburanti, rispetto al quale il dibattito “food or fuel” è più che mai di attualità. Visti i numeri delle filiere europee dei biocarburanti si deduce che l’interesse principale risieda in altri paesi (noi produciamo biocarburanti per lo più da biomassa importata) e in linea di massima, con una visione rivolta all’importanza del suolo e delle sue destinazioni principali, la possibilità di sviluppo di colture energetiche di primo raccolto (da tempo oggetto di limitazioni normative) va considerata anche rispetto alla necessità di concentrare gli sforzi per un maggiore sostegno al biometano (ottenuto da biomassa residuale e quindi senza l’impiego di colture dedicate).

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