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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo: misure d’intervento e di sostegno in risposta all’aumento dei prezzi dell’energia

18 Gen 2022

E’ in corso di discussione al Senato, al fine di promuovere azioni di promozione e supporto, la Comunicazione della Commissione COM(2021) 660 final del 13.10.2021, dal titolo “Risposta all’aumento dei prezzi dell’energia: un pacchetto di misure d’intervento e di sostegno”.

Nell’Unione europea, come in molte altre regioni del mondo, si registra attualmente un’impennata dei prezzi dell’energia, fonte di grande preoccupazione per i cittadini, le imprese, le istituzioni europee e i governi di tutta l’UE.  Il rialzo è dovuto principalmente all’aumento della domanda mondiale di energia, in particolare di gas, connesso alla ripresa. Se le fluttuazioni dei prezzi dell’energia non sono una novità, lo è la crisi della COVID-19 da cui in questo momento l’UE sta riemergendo. Per le famiglie e le imprese europee si prospettano quindi bollette dell’energia più alte in un frangente in cui la perdita di reddito causata dalla pandemia ha già reso più precarie le condizioni di molti. Questo sviluppo rischia di nuocere alla ripresa e al suo carattere equo e inclusivo, nonché di minare la fiducia e il sostegno alla transizione energetica, indispensabile non solo per evitare cambiamenti climatici disastrosi ma anche per rendere l’Unione meno vulnerabile alla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili.

La Commissione europea intende apportare aiuto e sostegno per rimediare in via prioritaria alle ripercussioni subite dalle famiglie e dalle imprese. Previa consultazione degli Stati membri e del Parlamento europeo ha quindi elaborato la Comunicazione COM(2021) 660 final con lo scopo di attuare e sostenere misure adatte a mitigare l’impatto dell’aumento temporaneo dei prezzi dell’energia.

La Comunicazione COM(2021) 660 final, infatti, attraverso la promozione di specifiche misure, intende rispondere all’attuale impennata dei prezzi dell’energia e contribuire a realizzare una transizione energetica socialmente giusta e sostenibile. Gli Stati membri, nel merito, sono chiamati ad intervenire attraverso misure che interessano la fiscalità, il sostegno diretto al reddito e altre disposizioni mirate e limitate nel tempo per fornire aiuto a breve termine a quanti si trovano in difficoltà per il brusco aumento dei prezzi.

A livello UE, nel medio termine, è possibile adottare misure supplementari in relazione allo stoccaggio, all’integrazione dei mercati e alle comunità energetiche per rendere i mercati dell’energia più resilienti, meglio preparati alla volatilità e alle sfide della transizione. Nel lungo termine, invece, si punta all’obiettivo di riduzione delle bollette attraverso i progressi nell’efficienza energetica e le misure di ammodernamento del sistema energetico.

La politica europea in materia di energia, ambiente e clima, i finanziamenti disponibili attraverso vari programmi dell’UE e le recenti proposte presentate dalla Commissione nel pacchetto “Fit for 55 %” intendono, infatti, creare un settore energetico sempre più sostenibile. L’Unione europea, anche attraverso questa Comunicazione, ribadisce, quindi, la volontà di avanzamento nella transizione verso la neutralità climatica e la decarbonizzazione del sistema energetico, sostituendo i combustibili fossili con energie rinnovabili e riducendo di conseguenza la dipendenza dalle importazioni di energia. Grazie al supporto delle soluzioni energetiche climaticamente neutre in tutti gli Stati membri si intende, quindi, ridurre la volatilità dei prezzi dell’energia e gli squilibri nell’offerta e nella domanda causati dalle variazioni dei prezzi internazionali dei combustibili fossili e da altri fattori esterni. Tali impegni sono condizioni indispensabili per mantenere l’energia a prezzi accessibili per tutti i consumatori. Raggiungere gli obiettivi della transizione verde significa, inoltre, progredire non solo verso l’energia pulita, ma anche verso una maggiore efficienza e un uso diverso dell’energia. Secondo l’UE, in sintesi, la transizione verso l’energia pulita è la migliore assicurazione anche contro crisi dei prezzi come quella attualmente in atto.

Nella Comunicazione, infatti, viene sottolineato come il sostegno all’autoconsumo e alle comunità di energia rinnovabile potrebbe, inoltre, aiutare imprese e famiglie a trarre vantaggio da fonti rinnovabili più economiche. L’aumento della produzione di apparecchiature per le rinnovabili è un altro fattore essenziale per riuscire ad accelerare la diffusione di queste fonti di energia. Le nuove tecnologie digitali, ancora, offrono nuove possibilità di flessibilità sul versante della domanda. Fin dall’inizio del 2022, come annunciato dalla Comunicazione, la Commissione avvierà i lavori su un codice di rete per eliminare gli ostacoli normativi allo sviluppo della flessibilità sul versante della domanda.

Anche sul tema dell’efficienza energetica ci si aspetta un impulso, a fronte della possibilità di riduzione dei consumi e quindi dei costi dell’energia, tuttavia questo obiettivo richiede ingenti investimenti in quanto affronta una delle cause profonde della povertà energetica, segnatamente grazie alla migliore prestazione energetica degli edifici e degli elettrodomestici.

In merito a ciò, la Commissione presenterà una proposta per migliorare la prestazione energetica del parco immobiliare europeo. Grazie a misure destinate all’edilizia sociale e nuove regole applicate ai paesi dell’UE per misurare e monitorare i dati di quanti si trovano in difficoltà con le bollette energetiche, le disposizioni sulla ristrutturazione degli edifici contribuiranno a combattere la povertà energetica.

A livello dell’UE, inoltre, sono stati intensificati gli investimenti nella transizione verde. Il quadro finanziario pluriennale 2021-2027, rafforzato da Next Generation EU, è il principale strumento per realizzare una ripresa rapida e una transizione verde e digitale che metterà la nostra economia su un percorso di crescita sostenibile.

Nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, nei 22 piani approvati dalla Commissione 177 miliardi di EUR sono stati assegnati a investimenti legati al clima.

La Commissione ha, inoltre, recentemente proposto di rivedere la disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia al fine di ampliare le possibilità degli Stati membri di concedere sostegno finanziario per proteggere il clima e decarbonizzare totalmente l’economia. Le nuove norme, che secondo le previsioni dovranno entrare in vigore il prossimo anno, ridurranno il ricorso ai combustibili fossili, eviteranno gli attivi non recuperabili e permetteranno di introdurre meccanismi per finanziare nuove tecnologie, come lo stoccaggio e l’idrogeno rinnovabile, agevolando il finanziamento delle misure di efficienza energetica.

In estrema sintesi, le azioni attese da parte degli Stati membri dovrebbero:

– accelerare le aste per le energie rinnovabili e assicurare la rapida e piena attuazione degli investimenti pertinenti nell’ambito del Fondo per la ripresa e la resilienza;

– accelerare le autorizzazioni riducendo lunghezza e complessità delle procedure che sono uno dei più gravosi ostacoli allo sviluppo e alla realizzazione delle infrastrutture per l’energia pulita;

– incrementare la produzione di apparecchiature per le rinnovabili, altro fattore essenziale per riuscire ad accelerare la diffusione di queste fonti di energia;

– aumentare gli investimenti nell’efficienza energetica e nella prestazione energetica dell’edilizia per ridurre i consumi e i costi e allentare la pressione sui mercati dell’energia;

– aumentare gli investimenti nelle reti trans-europee per evitare limitazioni della generazione, grazie a progetti di interesse comune tra cui gli interconnettori, l’eliminazione delle strozzature nazionali, lo stoccaggio e gli interventi per rendere intelligenti le reti di trasmissione e distribuzione.

In coerenza con queste azioni, la Commissione intende:

– pubblicare nel 2022 orientamenti sulle modalità d’accesso alle procedure di autorizzazione per le rinnovabili e continuare a collaborare strettamente con le amministrazioni nazionali per ricercare e scambiare buone prassi;

– avviare all’inizio del 2022 i lavori sull’elaborazione di un codice di rete per la flessibilità sul versante della domanda;

– completare la revisione della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia per agevolare la realizzazione del Green Deal europeo al minor costo possibile, agevolando gli investimenti nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili;

– continuare ad assistere gli Stati membri per sfruttare al meglio le risorse finanziarie disponibili nel bilancio UE e Next Generation EU.

In termini di ricadute per il settore agricolo, la Comunicazione e, in generale, le strategie di contenimento degli effetti legati alla fluttuazione dei prezzi dell’energia, rappresentano una conferma dell’importanza del ruolo dell’agricoltura nel campo della produzione e consumo delle energie rinnovabili.

Nella Comunicazione, infatti, l’UE conferma la volontà di intensificare gli investimenti nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica anche con l’obiettivo di perseguire una riduzione dei prezzi del mercato all’ingrosso dell’energia.

Si consideri, infatti, che, al di là dei mercati dell’energia elettrica, negli ultimi anni il costo complessivo di una serie di tecnologie rinnovabili si è drasticamente ridotto (ad esempio, nell’UE i costi dell’energia elettrica da fotovoltaico su scala industriale sono diminuiti dell’85 % tra il 2010 e il 2020). Già oggi, quindi, in molti settori e usi le rinnovabili sono la forma di energia più economica e in molti casi i consumatori potrebbero ridurre la bolletta energetica se facessero questa scelta. Ciò vale per l’industria e i servizi ma anche per le famiglie ed imprese che possono, ad esempio, investire in pannelli solari fotovoltaici, pompe di calore, apparecchiature solari termiche o caldaie avanzate a biomassa, riducendo così le bollette dell’energia elettrica e del riscaldamento.

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