Un po’ di storia:
In Italia la prima “Festa dell’Albero” fu celebrata nel 1898 e ripresa poi nella legge forestale del 1923 che all’art. 104 recita : “e’ istituita la festa degli alberi, essa sarà celebrata ogni anno nelle forme che saranno stabilite di accordo fra i ministri dell’economia nazionale e dell’istruzione pubblica” con lo scopo di infondere nei giovani il rispetto e l’amore per la natura e per la difesa degli alberi.
Nel 1951 una circolare del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste stabiliva che la “Festa dell’Albero” si dovesse svolgere il 21 novembre di ogni anno, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna; la legge n. 113 del 29.01.92 infine obbliga ogni Comune alla messa a dimora di un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica,
legge civilissima che però non ha trovato, per la cronica mancanza di fondi, un’adeguata applicazione nel nostro Paese.
L’attualità:
Si ritiene che la “Festa dell’Albero”, rappresenti sovente l’unica occasione per molti cittadini di compiere un’azione concreta per la difesa, l’incremento e la valorizzazione della funzione essenziale del patrimonio arboreo e boschivo. Bello sarebbe se si iniziasse a comprendere che i boschi italiani possono essere, se oggetto di una gestione responsabile e attiva, una fonte di reddito e di occupazione senza venir meno ai dettami del protocollo di Kyoto, in quanto contribuiscono a ridurre i gas serra, tornando nuovamente ad essere alleati strategici dell’uomo per garantirgli la sopravvivenza sul pianeta Terra.
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