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POLITICHE FORESTALI E CREDITI DI CARBONIO

30 Mar 2009

POLITICHE FORESTALI E CREDITI DI CARBONIO

I principali serbatoi di carbonio a livello internazionale sono rappresentati oltre che dall’atmosfera anche dagli oceani, dalle riserve di combustibili fossili e dagli ecosistemi tra cui le foreste.

L’aspetto legato alla categoria dei “carbon sinks” forestali è il tema che più direttamente interessa il mondo forestale. Occorre fare riferimento alle risultanze scaturite dalla Conferenza Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo tenutasi a Rio nel 1992 ed alla recente conferenza delle Parti celebratasi a Milano nel Dicembre 2003 per quanto concerne l’analisi dell’evoluzione storico – politica del concetto di “carbon sinks” forestali. Un secondo aspetto si riferisce all’individuazione delle possibili alternative di quantificazione in termini fisici e monetari dell’assorbimento di carbonio da parte delle foreste, un terzo riguarda l’individuazione di adeguati strumenti di politica forestale atti a compensare i proprietari forestali con specifico riferimento ai Consorzi Forestali e da ultimo l’analisi delle implicazioni e delle prospettive che l’eventuale nascita di un mercato dei crediti carbonio potrebbe avere per il comparto forestale nazionale.

La capacità delle foreste di scambiare anidride carbonica (CO2) con l’atmosfera è da sempre argomento noto. Mentre la possibilità di monetizzare questa funzione, indispensabile per la vita del pianeta, è un opportunità presa in considerazione di recente. Il Protocollo di Kyoto ha segnato l’inizio di un processo di negoziazione che ha posto al centro del dibattito il patrimonio forestale. I meccanismi, innescati dal Protocollo di Kyoto, costituiscono degli strumenti di mercato in grado di consentire ai paesi industrializzati di adempiere agli impegni di riduzione delle emissioni dei gas clima – alteranti a costi minori. Occorre segnalare, a questo proposito, lo scambio internazionale delle emissioni di gas ad effetto serra con inizio nel 2008. Lo scambio dei diritti di emissione è un meccanismo in base al quale alle imprese vengono assegnate delle quote per le emissioni in considerazione degli obiettivi ambientali fissati dai singoli governi. Quando un impresa supera la propria quota di emissione può “potenzialmente” acquistare da un’altra impresa la quota “inutilizzata”. All’interno di questo meccanismo si inseriscono anche i pozzi di assorbimento carbonio che farebbero entrare a pieno titolo nello scambio dei diritti di emissione anche i proprietari forestali come potenziali venditori di quote. Per questo motivo è interessante quantificare in termini fisici e monetari quanto le foreste sono in grado di immagazzinare (ton. di Carbonio per ettaro di foresta) e quindi remunerare potenzialmente i proprietari boschivi.

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