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Gestione della fauna selvatica, Ruolo di ISPRA nella raccolta dei dati, Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia

5 Apr 2022

In occasione dell’audizione innanzi alla XIII Commissione della Camera dei deputati del 9 marzo scorso, l’Onorevole Gava, Sottosegretario di Stato della transizione ecologica, ha preso posizione rispetto alla proposta di modifica della legge 157/1992 (in particolare dell’art. 19), precisando alcuni aspetti relativi alle problematiche connesse alla gestione della fauna selvatica, con particolare riferimento al ruolo dell’ISPRA. Nella medesima occasione, sono state altresì considerate le attuali politiche di tutela della specie lupo introducendo l’opportunità di aggiornare il Piano di conservazione e di gestione del lupo in vigore.

L’audizione è stata l’occasione utile per puntualizzare alcuni aspetti relativi alla gestione della fauna selvatica.

Nello specifico:

•              con riguardo all’analisi delle proposte di modifica del testo di alcuni articoli della legge n. 157 del 1992 recante “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”: è stata ricordata la sentenza n. 21 del 2021 della Corte costituzionale con cui è stata riconosciuta la possibilità per le Regioni di coinvolgere i cacciatori nelle attività di controllo, subordinando tale possibilità alla condizione che abbiano acquisito una formazione specifica.

Le modifiche proposte dell’art. 19 della legge 157/1992 vanno in questa direzione, laddove estendono i soggetti di cui le regioni e le Province autonome possono avvalersi, includendo (i) i cittadini in possesso di licenza per l’esercizio venatorio, previa frequenza di corsi coordinati dalla polizia provinciale o dagli altri organi competenti a livello regionale e (ii) i proprietari o conduttori di fondi in possesso del requisito di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto, in possesso di licenza per l’esercizio venatorio, previa frequenza di corsi coordinati dalla polizia provinciale o dagli altri organi competenti a livello regionale.

Tale modifica è motivata dall’esigenza di contrastare i danni provocati dai cinghiali in ambito agricolo e rafforzata dal crescente pericolo per la pubblica sicurezza legata ad incidenti stradali in contesto urbano nonché per la salute pubblica dato il diffondersi della peste suina.

Al riguardo, viene anche segnalata l’esigenza di rivedere il testo dell’art. 27 della legge 157/1992 prevedendo il coinvolgimento anche di agenti dipendenti delle Regioni al fine di garantire adeguata capacità di controllo rispetto alle condotte delittuose di bracconaggio.

•              approfondimento del ruolo dell’ISPRA nella raccolta dei dati relativi alla gestione della fauna selvatica: la proposta di modifica prevede l’inserimento di un nuovo articolo recante l’istituzione di Istituti regionali per la fauna selvatica. Tale previsione potrebbe presentare alcune criticità in un’ottica di duplicazioni di strutture già esistenti con pregiudizio dell’uniformità di approccio che ISPRA dovrebbe assicurare a livello nazionale. Inoltre, ciò potrebbe rappresentare un ostacolo per la gestione di problematiche connesse al comportamento di specie che vivono in regioni limitrofe con ripercussioni evidenti sulla gestione dei calendari venatori delle specie migratrici.

•              verifica dello stato dell’arte del Piano di conservazione del lupo: la diffusione di tale specie negli ultimi anni è aumentata, tanto che alcune Regioni e Province autonome hanno avanzato richieste finalizzate a rivedere le attuali politiche di assoluta tutela della specie, formalizzate nel Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia. È lo stesso Piano a prevedere la produzione di un aggiornamento sulla presenza delle specie in Italia: ISPRA ha ricevuto mandato dal MiTE di coordinare la raccolta dati sul campo per la stagione 2020/2021. I risultati saranno pubblicati per fine aprile 2022.

•              esame delle problematiche connesse alla diffusione del cinghiale: considerando i crescenti rischi legati alla sicurezza stradale e per l’incolumità pubblica, compreso i rischi per la salute pubblica derivante dalla diffusione in alcune aeree del Paese della peste suina, ISPRA sta svolgendo un’indagine sulla gestione e sui danni provocati dai cinghiali. Tali approfondimenti sono funzionali per la revisione delle attuali prescrizioni normative. 

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