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Tassonomia europea per gli investimenti sostenibili.

9 Feb 2022

La querelle sul nucleare e gas naturale

Il 27 gennaio u.s. si è svolto un incontro organizzato nell’ambito di Italy for Climate, lo Stakeholder Forum sul Clima promosso dalla Fondazione Sviluppo sostenibile. La riunione ha avuto come oggetto la Tassonomia europea per gli investimenti sostenibili e in particolare la decisione della Commissione Europea di includere anche il gas e il nucleare, secondo certi requisiti, nelle attività economiche definite ecosostenibili.

L’incontro è stata una occasione per un confronto ampio fra le diverse organizzazioni nazionali aderenti allo Stakeholder Forum sul clima, sul tema dell’inclusione del gas e del nucleare nella Tassonomia europea e sul ruolo che questa potrà svolgere nell’indirizzare gli investimenti in Italia e in Europa.

Si ricorda che la Tassonomia europea è un sistema di classificazione, sviluppato nell’ambito del Piano d’azione europeo per la finanza sostenibile, che definisce un framework comune di criteri per stabilire quali attività economiche possono essere ritenute ecosostenibili. La Tassonomia europea è stata istituita con Regolamento n. 2020/852, che ne ha sancito il quadro e gli obiettivi generali, demandando poi a successivi Atti delegati l’individuazione puntuale delle attività economiche ritenute ecosostenibili per ciascuno degli obiettivi ambientali. Il principio fondamentale che regola la Tassonomia europea stabilisce che un’attività economica è considerata ecosostenibile se contribuisce in modo sostanziale al raggiungimento di uno o più obiettivi ambientali, e non arreca un danno significativo a nessuno di essi (il principio «do not significant harm»).

I sei obiettivi ambientali identificati dalla Tassonomia sono:

1. la mitigazione dei cambiamenti climatici;

2. l’adattamento ai cambiamenti climatici;

3. l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine;

4. la transizione verso un’economia circolare;

5. la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento;

6. la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

In merito a questi criteri, nel corso dell’incontro sono stati presentati diversi studi e pronunciamenti in merito. Ad esempio il Technical Expert Group on Sustainable Finance (TEG), composto da esperti provenienti dal mondo della finanza, del business, della società civile e della ricerca, nel 2019 ha prodotto, su incarico della Commissione europea, un ampio documento con le proposte di criteri tecnici per la Tassonomia, cioè dei requisiti specifici che una attività economica deve rispettare per essere compatibile con i principi della Tassonomia. Secondo il TEG, con riferimento all’obiettivo di mitigazione dei cambiamenti climatici, il gas naturale dovrebbe essere escluso dalla Tassonomia perché molto difficilmente potrebbe rispettare il limite che identifica la compatibilità delle attività di generazione elettrica con l’obiettivo di mitigazione climatica. Per il TEG anche il nucleare resta espressamente escluso dalla Tassonomia, perché sebbene se ne riconosca la compatibilità con l’obiettivo di mitigazione climatica (essendo una tecnologia a zero emissioni), non è possibile valutarne a pieno tutti gli impatti ambientali e dunque garantirne la compatibilità con il requisito del “do not significant harm” rispetto agli altri obiettivi ambientali.

Si consideri, inoltre, che tutte le proposte del TEG sono state accolte dalla Commissione europea, che le ha recepite in fase di definizione degli Atti delegati della Tassonomia, con l’eccezione proprio per il gas naturale e il nucleare, che la Commissione ha deciso di includere pur prevedendo specifici criteri.

Nel caso del gas naturale, infatti, la Commissione ha fissato un limite più blando alle emissioni prodotte dall’attività di generazione elettrica (di 270 gCO2/kWh di emissioni dirette) per impianti costruiti entro il 2030, se sostituiscono impianti più inquinanti a combustibili fossili solidi (carbone) o liquidi (petroliferi) e se prevedono una progressiva miscelazione con gas a basso contenuto di carbonio. Questo limite, di fatto, consentirebbe agli impianti più efficienti alimentati a gas di rientrare nella classificazione.

Nel caso del nucleare la Commissione ha deciso di includere nella tassonomia le attività di ricerca, dimostrazione e sviluppo di impianti nucleari innovativi, nonché la realizzazione di nuove centrali nucleari con le migliori tecnologie oggi disponibili, autorizzati entro il 2045, e la modifica di impianti nucleari esistenti per ammodernamenti e adeguamenti, autorizzati entro il 2040. Secondo la Commissione, infatti, la compatibilità del nucleare con il principio del “do not significant harm” sarebbe garantita dal rispetto delle normative tecniche di settore e dalla richiesta di identificare, entro il 2050, un piano sicuro e definitivo per la gestione delle scorie.

Altri autorevoli pareri in merito alle questioni citate, in linea con le conclusioni del TEG, sono quelli dell’EU Platform on Sustainable Finance, istituita dalla stessa Commissione proprio per fornire pareri sui provvedimenti in materia, e quello dell”Institutional Investors Group on Climate Change che si è espresso negativamente nei confronti dell’inclusione del gas naturale nella Tassonomia, temendo soprattutto ripercussioni in termini di credibilità dell’UE in materia di finanza sostenibile.

Per quanto riguarda il parere che il Governo italiano (nello specifico il Ministero per l’economia e le finanze per la competenza della materia) ha inviato a Bruxelles, si rileva, invece, una accoglienza sostanzialmente favorevole della proposta della Commissione. Il parere, infatti, specifica che il gas rappresenta una fonte strategica per l’Italia e i requisiti indicati dalla Commissione risulterebbero addirittura ancora troppo restrittivi e discriminanti per l’Italia. Per il nucleare, invece, il parere sottolinea come il problema riguardi marginalmente l’Italia a causa dei trascorsi referendari, pur riconoscendo l’importanza di approfondimenti in ambito della ricerca nelle tecnologie più avanzate.

Il parere del Governo sembra, tra l’altro, abbastanza coerente con la strategia energetica dell’Italia verso gli obiettivi di neutralità climatica. L’Italia, infatti, ha già puntato molto sulla transizione attraverso il gas naturale (attualmente siamo il più grande consumatore europeo di gas naturale per la generazione elettrica). Per quanto riguarda il nucleare, invece, al di là delle questioni normative e referendarie, come emerge anche dal parere del Governo sulla Tassonomia, l’Italia oggi non dispone di una filiera nazionale del nucleare civile e costruirla da zero avrebbe costi e tempi più alti di altri Paesi.

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