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Fino a quando n. 2

6 Ago 2014

 Da qualche tempo ci succede di conservare i titoli dei giornali che commentano l’ennesima tragedia dovuta alla furia delle acque , l’ennesima inondazione , il tragico conto delle  vittime di un  disastro annunciato.

A gennaio 2014 abbiamo raccolto questi titoli:

Modena, l’alluvione rompe gli argini e le aziende vanno sott’acqua

Pavia, oltrepò  in ginocchio frane in collina campi allagati in pianura

Mantova, maltempo: troppa acqua nei campi, idrovore in azione

Alessandria, maltempo: continuano i sopralluoghi, danni ingenti 

Lombardia, maltempo: spallata sulla regione, il Po cresce di 3 metri in 7 giorni

Toscana, maltempo : oliveti franati e serre allagate , sulla costa è crisi

Emilia Romagna , distrutto il grano , stalle allagate e impianti fuori uso

A quel periodo per un moto di scoramento scrivemmo sul sito di Federforeste,  “Fino a quando continueremo a leggere titoli giornalistici come questi?”
Fino a quando non si chiarirà che la gestione del bosco è uno dei tasselli della gestione del territorio, come quella della fauna, dell’acqua ecc. e che occorre un coordinamento forte su questi temi.

Fino a quando non parleremo sistematicamente degli effetti negativi del contrario della gestione: l’abbandono.

Anche oggi 5 agosto 1014 abbiamo  raccolto qualche titolo :

 Si potrebbe riprendere quell’articolo titolato “Fino a quando” anche per questa tragedia. L’abbandono è il nemico da combattere e un bosco che aumenta in ettarato non è la difesa migliore di quel territorio. Non occorre altro che comprendere che il bosco va coltivato. E per coltivare occorre mettere in campo la sapienza che possiede chi conosce quel mondo , e se costui si aggira con l’attrezzatura appropriata al suo lavoro nel bosco non è il caso di telefonare alla Guardia Forestale preoccupati : quell’uomo sta mettendo in campo la sua sapienza per coltivare quel bosco.

Telefonate allarmati quando quell’uomo non c’è.

Purtroppo nella situazione attuale e se questo avvenisse, amaramente constateremmo, l’intasamento dei centralini del Corpo Forestale.

Perché quell’uomo non c’è o se ne registra una ridotta presenza?

I prodotti legnosi rappresentano solo un terzo del valore economico totale delle foreste italiane. (35% della superfice territoriale in continua espansione).Gestire il bosco significa coordinare il territorio e attivare occupazione. In particolare occorre ben focalizzare che la gestione attiva delle foreste richiede convenienza economica. Si sente parlare da tutti esclusivamente di gestione forestale sostenibile: ma occorre stabilire che la sostenibilità è tale se interessa tutti gli aspetti:

ambientale, sociale ed economico.

L’economicità è diminuita negli anni per effetto del crollo dei prezzi internazionali del legname e per l’aumento dei costi di gestione. In Italia poi tale quadro è ancora più critico per le insufficienti condizioni strutturali, dimensionali e organizzative a cui va aggiunta una  politica improntata alla tutela statica del bosco.

Fino a quando ………

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