Il 29 settembre presso la Chiesa di san Gregorio al Celio in Roma si è tenuto l’importante incontro dal titolo “Custodiamo le Foreste che ci custodiscono” .
Il ruolo delle aree boschive per la sicurezza territoriale e il contrasto al cambiamento climatico è stato al centro del dibattito per confermare la straordinaria attualità del Codice Camaldolese e delle sue pratiche di gestione forestale autentiche pietre miliari per il settore.
IL CODICE FORESTALE CAMALDOLESE, mille anni di sensibilità al territorio, è nel procedimento per il riconoscimento UNESCO quale PATRIMONIO IMMATERIALE UNIVERSALE DELL’UMANITA’.
Il Codice Forestale Camaldolese risale all’anno mille con radici bizantine trasmesse da Romualdo da Ravenna (+ 1027) ai monaci ed eremiti chye ne hanno seguito il magistero inteso a fare dell’Uomo colui che presiede la liturgia cosmica.
Da tale magistero è nata la vasta etica ambientale della Congregazione camaldolese , per la quale l’Ambiente e in specifico la Foresta non è solo da custodire ma da condividere.
Un percorso di ricerca che ha permesso di individuare e digitalizzare oltre 45.000 documenti la cui attualità può essere considerata oggi “radice di sostenibilità” e modello etico di gestione dei territori.
Federforeste ha partecipato all’evento intervenendo con il Presidente Gabriele Calliari autore di un apprezzato intervento a testimonianza della vicinanza della Federazione al percorso e al progetto di riconoscimento da parte dell’Unesco di Bene Immateriale Universale del Codice Forestale Camaldolese.
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