Presso la Camera dei Deputati è stata convocata un indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030.
E’stato evidenziato come il settore agro-forestale in virtù della sua particolare vulnerabilità agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e, contemporaneamente, delle sue enormi potenzialità in termini di mitigazione climatica (produzione di fonti energetiche rinnovabili e sequestro del carbonio nel suolo e nelle piante), dovrebbe a tutti gli effetti assumere una centralità nell’ambito delle strategie climatiche nazionali, anche considerando il ruolo determinante per la lotta al dissesto idrogeologico. In relazione al Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) si ritiene che, così come avvenuto per la Strategia energetica nazionale (SEN), il documento sembra non cogliere a pieno questa opportunità, soffermandosi essenzialmente sui ruoli emissivi dei diversi settori produttivi e tracciando scenari di introduzione crescente delle fonti energetiche rinnovabili (per lo più eolico e fotovoltaico), in progressiva sostituzione di quelle fossili. Nel corso dell’audizione si è, dunque, evidenziato le principali criticità del PNIEC, con riferimento agli aspetti di particolare interesse per il settore agroforestale, sia per quanto riguarda gli aspetti energetici che climatici. In particolare: 1) il piano presenta un re-indirizzamento pressoché esclusivo della filiera del biogas a quella del biometano, con conseguente riduzione o perdita del sostegno alla produzione elettrica.
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