La Francia ha rilanciato la battaglia sulla web tax nell’Unione europea con l’obiettivo di chiudere la partita entro fine anno. Ma ad anticipare la mossa francese è stato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che nel suo intervento al Forum internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione della Coldiretti a Cernobbio ha sostenuto la necessità di attivare subito la tassa sui giganti del web.
E basterebbe questa operazione – ha detto alla platea – per evitare i tagli della politica agricola comune. Tajani ha assicurato l’impegno dell’Europarlamento a sostenere l’agricoltura un settore chiave per l’economia. Gli spazi per reperire risorse, ad avviso del Presidente del Parlamento Ue ci sono: le imprese del web godono di molti vantaggi fiscali, incassano grandi introiti,
ma creano pochi posti di lavoro e quello che guadagnano va negli stati Uniti e in Cina: “una situazione moralmente inaccettabile”.
L’uscita della Gran Bretagna – ha sottolineato – ha ridotto l’introito del bilancio e la Commissione ha proposto un taglio del 4% del budget Pac e del 15% di quello dello Sviluppo rurale. L’Italia rischia gravi danni perché riceve il 9%, ma rappresenta il 13% della popolazione agricola europea, il 18% del valore aggiunto del settore e il 12% degli occupati.
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