Si è tenuto un’incontro promosso da ISPRA e dal Ministero dell’ambiente nel quale, in occasione della comunicazione dell’Inventario Nazionale delle Emissioni in Atmosfera di Gas Serra, nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) e del protocollo di Kyoto, sono stati illustrati i dati emissivi dei diversi settori produttivi riferiti al periodo 1990-2017 ed è stata fornita una panoramica sugli scenari emissivi al 2030 e sulle politiche adottate a livello nazionale ed europeo nel settore della mitigazione dei cambiamenti climatici.
Dalla lettura dei dati contenuti nell’inventario ISPRA emerge che le emissioni nazionali totali di gas serra, espresse in CO2 eq.,escludendo il settore LULUCF (Land Use, Land Use Change and Forestry), tra il 1990 ed il 2016 sono diminuite dell’17.5%, passando da 518 a 428 milioni di tonnellate di CO2 eq..
Le distribuzioni percentuali delle emissioni tra i vari settori, in termini di emissioni assolute, rimangono pressoché invariate nel periodo 1990-2016, mentre il dato relativo al 2016 vede l’attribuzione della quota maggiore delle emissioni totali di gas serra alle industrie energetiche, con il 26,1%, seguite dai trasporti (24,5%), dal settore residenziale e dei servizi (19,3%) e dai processi industriali (7,5%). Chiudono la classifica l’agricoltura con il 7,1% e i rifiuti, con 4,3%.
Anche per quanto riguarda il settore agricolo si registra un consistente trend di riduzione delle emissioni (-13,4% tra il 1990 e il 2016).
Le cause vanno individuate, essenzialmente, nella diminuzione dei capi allevati – in particolare bovini e vacche da latte – e al minor uso dei fertilizzanti azotati.
Negli ultimi anni, inoltre, si è registrato un incremento della produzione e raccolta di biogas dalle deiezioni animali a fini energetici, evitando emissioni di metano dallo stoccaggio delle stesse. Le emissioni del settore agricolo relative al 2016 (ma il confronto vale anche per gli anni precedenti), pari a 30.394 Gg CO2 eq. (quasi per la metà attribuibili alla fermentazione enterica del bestiame), possono essere confrontate con il bilancio netto (emissioni/assorbimenti) del settore LULUCF relativo allo stesso anno, pari a –29.927 Gg CO2 eq.. Il risultato (467 Gg CO2 eq) dimostra, applicando un approccio compensativo, una pressoché completa neutralità emissiva da parte del settore agro-forestale nazionale.
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