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Clima: la regione Marche promuove azioni per la cattura del carbonio da parte dei sistemi naturali

20 Giu 2024

Con la delibera della Giunta regionale del 27 maggio 2024, n. 808, la Regione Marche ha inteso promuove la realizzazione di azioni per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, attraverso attività volte ad aumentare la cattura del carbonio da parte dei sistemi naturali.

Attraverso la citata delibera, è stato delineato un percorso (roadmap) per l’attuazione di politiche volte alla creazione di un sistema per l’assorbimento del carbonio (carbonio verde e carbonio blu). Queste azioni sono indirizzate alla conservazione, al miglioramento ed al ripristino di siti naturali che fungono da pozzi di carbonio che compensano le emissioni di gas a effetto serra.
Nello specifico, per carbonio verde si intende il carbonio sequestrato dagli ecosistemi terrestri, sia dal suolo sia dalle biomasse (come gli alberi), mentre il carbonio blu corrisponde all’anidride carbonica catturata e immagazzinata negli ecosistemi marini e costieri.
La Regione intende, inoltre, sviluppare strumenti legali e finanziari “che consentano la quantificazione, la certificazione e la registrazione del carbonio sequestrato dalle pratiche di gestione forestale, consentirne lo scambio in compensazione e incanalare gli investimenti dei settori diffusi in scambio di carbonio compensato”.

La delibera della Giunta della regione Marche si inserisce nel fermento normativo che sta riguardando gli assorbimenti di carbonio, sia a livello europeo (dove è ìn corso la predisposizione di un regolamento quadro per la certificazione degli assorbimenti di carbonio), sia nazionale, con riferimento all’istituzione del registro nazionale degli assorbimenti di carbonio agroforestali. In particolare, proprio il ritardo accumulato sull’attuazione del registro nazionale (si è ancora in attesa dell’approvazione di specifiche linee guida messe a punto dal CREA), infatti, sta contribuendo al proliferare di iniziative regionali che non possono non cogliere l’esigenza di procedere verso un riconoscimento del servizio ecosistemico caratterizzato dagli assorbimenti di carbonio nel suolo e nelle piante, prodotto dal settore agroforestale.
Si ricorda, al proposito, che gli assorbimenti di carbonio costituiscono una delle due componenti che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica fissati dall’UE. La stessa UE ha dichiarato in più occasioni, inoltre, che il principale contributo debba provenire dal settore agroforestale e che lo sforzo di massimizzare gli assorbimenti deve essere coadiuvato da investimenti privati (mercati volontari). Eppure, su questo fronte, in Italia si registra il citato ritardo nell’attuazione del registro propedeutico alla certificazione e vendita sul mercato volontario di crediti di carbonio prodotti dal settore agroforestale, contestualmente all’indicazione, contenuta nel PNIEC, di obiettivi specifici che riguardano lo stoccaggio geologico del carbonio (CCS), ovvero una soluzione industriale caratterizzata dalla mancanza di una vera e propria maturità tecnologica.
Le ancora non ben chiare indicazioni di percorso provenienti dalla politica nazionale vengono, tuttavia, rimarcate da diversi pronunciamenti regionali, tutti orientati al sostegno degli assorbimenti agro-forestali.
Nel documento allegato alla delibera regionale marchigiana (la roadmap), oltre alla verifica della fattibilità per la creazione di un marchio regionale, si ritrovano numerosi elementi di riflessione che dovrebbero contribuire a rompere gli indugi verso l’istituzione di un mercato nazionale dei crediti di carbonio agroforestali credibile, affidabile e armonizzato con le metodologie di contabilizzazione e certificazione definite in ambito UE.
Nel documento (roadmap), infatti, si rileva come la normativa nazionale ed internazionale in materia di mercato volontario del carbonio sia in continua evoluzione. A livello europeo, sono diversi gli strumenti normativi e amministrativi, sia di scala nazionale che regionale, messi in campo per stimolare lo sviluppo dei mercati volontari del carbonio. Anche grazie alla posizione di osservatore privilegiato all’interno del gruppo clima del CMPR – si legge – “la Regione Marche ritiene, in questo campo, di poter acquisire informazioni su esperienze in atto per verificare le soluzioni che meglio si adattano al contesto regionale” e, ancora, che “l’attivazione di un mercato locale propriamente detto deve passare attraverso sperimentazioni pilota. Le sperimentazioni possono riguardare sia metodologie per il carbon sink (es. particolari pratiche forestali) sia lo sviluppo di strumenti o l’adeguamento di strumenti esistenti per la tracciabilità dei flussi di carbonio”.

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