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Investimenti e agroambiente trainano la spesa Psr

21 Dic 2016
 
 

Vai al sitoll n. 57 nov./dic. 2016 di pianetapsr.it della Rete Rurale Nazionale pubblica una interessante ed esaustiva disamina di Luigi Ottaviani dello stato dell’arte del Psr.2014/2020.

L’analisi di Ottaviani inizia dunque ” dall’esame della spesa “effettiva” (pagamenti intermedi) dei Psr: la terza trimestrale del 2016 segna un leggero rallentamento rispetto alla performance registrata a giugno; complessivamente sono stati rendicontati circa 129 milioni di euro di quota FEASR pari a 261 milioni di euro di spesa pubblica mentre a giugno il dato ammontava a 330 milioni di euro (174 milioni di quota FEASR).
Nel dettaglio i dati mostrano che nel terzo trimestre le regioni del centro-nord hanno rendicontato 128 milioni di euro di spesa pubblica (pari a 55 milioni di euro di quota comunitaria) mentre le regioni del centro-sud registrano 79 milioni di euro di spesa pubblica corrispondente a 47 milioni di euro di FEASR.”
Continuando l’articolista mette in evidenza come”I PSR italiani, come gran parte dei PSR europei, hanno un ritardo di avvio di circa un anno il quale si è tradotto nella procedura di “carry over” ovverossia di riporto degli impegni previsti sul bilancio UE per l’annualità 2014 nelle due successive annualità 2015 e 2016. Di conseguenza il lungo negoziato dei PSR ha fatto sì che le prime spese sulla programmazione 2014-2020 (Veneto, Trento, Lombardia) si siano registrate solamente nel terzo trimestre 2015.  Pertanto, ad un anno dalla partenza “effettiva” i PSR hanno rendicontato complessivamente spese per 855 milioni di euro dei quali 427 milioni rimborsati dalla Commissione Europea. La percentuale di avanzamento della spesa è pari quindi al 4% circa sia per le regioni più sviluppate sia per le regioni meno sviluppate, mentre per leregioni in transizioneil dato incrementa di un punto percentuale grazie all’ottima performance della Sardegna (7,89%).” 
Viene poi stilata una pagella di merito delle Regioni Italiane dalla quale si evince”Nelle regioni del centro-nord spiccano in termini di avanzamento della spesa i PSR delle due Province Autonome di Trento e Bolzano con rispettivamente l’8,41% e il 14,94%, e il PSR Veneto con il 9,67%.

Ancora molto bassa è la spesa del Friuli V.G. e della Valle d’Aosta (pari a 0,35% e 0,52% rispettivamente). Bassa esecuzione della spesa mostrano altresì i PSR delle regioni Marche,  Piemonte, Abruzzo, Molise e Campania con percentuali di attuazione intorno all’1%.”
La performance migliore  nel terzo trimestre del 2016 è appannaggio  della misura sugli investimenti in immobilizzazioni materiali (M4) che registra domande di pagamento per 70,5 milioni di euro; valore in costante crescita soprattutto nelle regioni del centro-nord. Si distinguono tra le regioni la Sicilia con 13 milioni di euro a cui segue l’Umbria e il Veneto con 9,9 e 9,6 milioni di euro rispettivamente.
Spesa quasi identica (70,8 milioni di euro) registra la misura sull‘indennità compensativa per le aree montane e quelle soggette a vincoli naturali (M13) con un importo quasi raddoppiato rispetto al terzo trimestre (44 milioni di euro). La sola Sardegna rendiconta sulla misura 28 milioni di euro a cui segue la P.A. di Bolzano con 16 milioni di euro.
Le misure sui pagamenti agro-climatico-ambientali e sull’agricoltura biologica (M10 e M11 – ex misura 214 nei PSR 2007-2013)presentano una spesa complessiva di 68,4 milioni di euro di cui 23,3 milioni di euro riguardante il solo biologico (34%).
Venendo al settore forestale
si registrano domande nel trimestre per quasi 19 milioni di euro raggiungendo così da inizio programmazione una spesa complessiva pari a 77,8 milioni di euro. La regione Toscana rendiconta, sulla misura, 5,8 milioni di euro cui segue la regione Sicilia con 4,1 milioni di euro.



 

 


 
 
 

PianetaPSR numero 57 – novembre/dicembre  2016

 

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