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Una Festa degli Alberi a modo nostro

5 Ott 2016

 Festa degli alberi, occasione per alcune riflessioni. Cominciamo a dire  che è praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessano 10,9 milioni di ettari, 1/3 del territorio nazionale, con una stima di 12 miliardi di alberi presenti. Un dato di fatto che ci porta a dire che l’Italia non è mai stata così ricca di boschi. Ma quali boschi?Non certamente gestiti secondo le prassi della gestione sostenibile tranne alcune aree o esempi a macchia di leopardo presenti e degni di tutto l’apprezzamento possibile. Ma sono superfici che non fanno massa critica. Dominano aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado ed incendi. Al contrario da una stima di Coldiretti 35mila nuovi posti di lavoro potrebbero nascere dall’aumento del prelievo del legname dai boschi in un Paese che importa l’80% del legno che utilizza

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Stiamo parlando di un comparto che può rappresentare un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna. Infatti gestire il bosco o meglio coltivare il bosco significa lavorare per la valorizzazione di un territorio ma questo non è possibilòe senza una convenienza economica motore da sempre di tutte le rivoluzioni culturali di un paese. Senza dimenticare che i boschi sono un patrimonio di biodiversità poiché ogni ettaro è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali e che ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell`adattamento ai cambiamenti climatici in corso.
Vorremmo un bosco al centro delle iniziative di rilancio del paese e qualcosa  si muove, un ‘attenzione nuova che forse ci condurrà ad una nuova norma forestale, Un punto di partenza ma per ora apprezziamo e plaudiamo chi come 
In  provincia di Cuneo,  la Cooperativa ALPIFOREST, nata per la volontà di sette soci fondatori, che hanno creduto fortemente nella possibilità di una riscossa dell’economia montana, fondata sull’unico fattore economico che potesse dare un reddito dignitoso , i boschi e la gestione delle foreste.Questi imprenditori, ormai divenuti una trentina, hanno immaginato  che l’unico mezzo per valorizzare il loro lavoro fosse di organizzarsi, pur mantenendo la loro autonomia aziendale , in una forma cooperativa di conferimento che potesse mettere in grado di fare quegli investimenti e adottare un  corretto’approccio commerciale .

Il risultato è stato superiore ad ogni più rosea prospettiva.  Quest’autunno, con investimenti di oltre 5 M€ e anche  grazie ai cofinanziamenti della  Regione Piemonte iper la  valorizzazione del prodotto locale di qualità ed in particolare al cippato essiccato  a norme UNI , ha permesso di accendere nei comuni di Vernante – Cuneo  – Robilante e Demonte – delle centrali a cippato di teleriscaldamento rendendo le nostre valli e Città sempre più simili  al Nord Europa  nell’utilizzo del nostro patrimonio Forestale e nel rispetto del protocollo di Parigi sui cambiamenti climatici.Un esempio nulla più. Per festeggiare a modo nostro, di Federforeste la festa degli alberi.

 

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