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IN GAZZETTA IL DECRETO TERMICO E QUELLO SUI CERTIFICATI BIANCHI

22 Gen 2013

Sono stati pubblicati (Gazzetta Ufficiale n. 1 del 2 gennaio 2013) gli attesi decreti interministeriali sul termico e sui titoli di efficienza energetica (certificati bianchi).
Per quanto riguarda il Decreto 28 dicembre 2012 sull’Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni si tratta di misure di sostegno alla produzione di energia rinnovabile termica, presso impianti domestici (biomassa, pompe di calore, pannelli solari, caldaie/stufe a biomassa) e ad interventi di efficienza energetica.

Il decreto, oltre a rappresentare un passo importante in direzione dell’efficienza energetica in generale, costituisce anche una interessante opportunità per il settore agroforestale, in virtù della possibilità di incremento della fornitura di prodotti legnosi per uso energetico, ottenibili dalle attività residuali agricole e dalla gestione boschiva.

Il provvedimento, tuttavia, oltre a presentare una allocazione di investimenti assolutamente non paragonabile al sostegno assicurato al settore elettrico, presenta una grave carenza nella mancata differenziazione di incentivo nelle misure relative alla sostituzione degli impianti di riscaldamento. Il decreto, infatti, non prevede la valorizzazione della filiera corta, cosi come avviene nell’elettrico, e questo potrebbe tradursi in una occasione mancata, rispetto alla necessità di favorire l’impiego di biomassa prodotta a livello locale nei confronti di quella importata, proveniente da lunghe distanze e quindi meno sostenibile dal punto di vista ambientale. L’Italia, infatti, è oggi il primo importatore mondiale di legna da ardere e il quarto di pellet, nonostante disponga di una consistente risorsa potenziale (11 milioni di ettari di superfice forestale), seppure non adeguatamente sfruttata a causa di numerosi problemi, non ultimo quello della insufficiente valorizzazione economica della biomassa.

L’assenza della differenziazione dell’incentivo, quindi, potrebbe paradossalmente costituire un ulteriore impulso al consumo di biomassa importata invece di rispondere all’esigenza di rivalutare l’attività della gestione boschiva nazionale, tanto importante anche sotto il punto di vista ambientale e delle prevenzione dei rischi idrogeologici.

L’altro decreto pubblicato nella medesima G.U del 2 gennaio u.s. riguarda la Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica e il gas per gli anni dal 2013 al 2016 e per il potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi. Il provvedimento fissa i nuovi target nazionali per il quadriennio 2013-2016 in termini di risparmio energetico per le aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del gas (con oltre 50.000 clienti). Le aziende di distribuzione dell’energia elettrica e del metano, quindi, per ottemperare agli obblighi, dovranno conseguire risparmi sui consumi finali dei loro clienti, oppure acquistare i titoli di efficienza energetica da altri soggetti che hanno conseguito questi risparmi. Grazie a questo meccanismo, la vendita dei certificati bianchi costituisce un incentivo di mercato agli investimenti, senza pesare sui conti pubblici.

Il nuovo decreto sancisce che i risparmi cumulati dovranno raggiungere i 4,4 Mtep nel 2013, i 5,9 nel 2014, i 6,4 nel 2015 e i 7,3 nel 2016. Inoltre, qualora l’obiettivo nazionale di un determinato anno venga conseguito con un margine superiore al 5%, il target per l’anno successivo sarà incrementato in proporzione. Il decreto istituisce, inoltre, nuove procedure per incentivare il risparmio energetico nel settore industriale, nelle infrastrutture e nei trasporti.

Per quanto riguarda le ricadute sul settore agricolo, va segnalato che lo strumento dei certificati bianchi si è sempre rivelato particolarmente complesso da gestire per le imprese agricole, a causa di difficoltà sia di tipo tecnico che procedurale. Ci si auspica, allora, che, alla luce del “rilancio” del sistema dei titoli di efficienza energetica sancito da questo decreto, vengano al più presto introdotte semplificazioni per favorire la maggiore diffusione dei certificati bianchi in ambito agricolo, anche in virtù delle elevate potenzialità di miglioramento di efficienza energetica da parte del settore.

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