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Foreste_La Corte dei Conti UE pubblica una relazione speciale sulla Strategia Forestale dell’UE

5 Ott 2021

la Corte dei Conti dell’Unione Europea ha pubblicato una relazione speciale sulla Strategia Forestale dell’UE 2014-2020 .

Il titolo della relazione è Finanziamenti dell’UE per la biodiversità e la lotta contro i cambiamenti climatici nelle foreste dell’UE: risultati positivi ma limitati ed in essa si rileva come,  nonostante negli ultimi anni sia incrementato il livello della superficie UE coperta da foreste, il loro stato di conservazione appare in peggioramento.  Le pratiche di gestione sostenibili sono, secondo quanto rilevato dalla Corte, essenziali per conservare la biodiversità e contrastare i cambiamenti climatici nelle foreste, ma la Commissione europea avrebbe potuto svolgere un’azione più incisiva a tutela delle foreste europee, nei settori in cui quest’ultima ha piena competenza ad agire. Ad esempio, si poteva fare di più per combattere il disboscamento illegale e concentrare maggiormente sulla biodiversità e sulla lotta ai cambiamenti climatici le misure forestali attuate nell’ambito dello sviluppo rurale.

La Corte osserva poi come le superfici boschive ricevono dal bilancio UE finanziamenti di gran lunga inferiori a quelle agricole, sebbene le due tipologie siano equiparabili per estensione: i finanziamenti UE per la silvicoltura rappresentano meno dell’1 % del bilancio della PAC e l’attenzione è posta soprattutto sul sostegno alle misure di conservazione e alle attività di piantumazione e ripristino delle superfici boschive. Il 90 % dei finanziamenti dell’UE per la silvicoltura è erogato tramite il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

La Corte ha inoltre constatato che le principali politiche UE affrontano i problemi della biodiversità e dei cambiamenti climatici nelle foreste dell’Unione, ma il loro impatto è limitato. Ad esempio, sebbene il regolamento UE sul legno vieti la commercializzazione di legno e prodotti da esso derivati di provenienza illegale, il disboscamento illegale continua a essere praticato. Vi sono debolezze nell’applicazione del regolamento da parte degli Stati membri e spesso mancano controlli efficaci, anche da parte della Commissione.

L’UE ha adottato varie strategie per ovviare alla scarsa biodiversità e al mediocre stato di conservazione delle foreste dell’UE. La Corte però osserva che la qualità delle misure di conservazione destinate agli habitat forestali rimane problematica: nonostante l’85% delle valutazioni degli habitat protetti riportino uno stato di conservazione cattivo o mediocre, le misure di conservazione sono per la maggior parte finalizzate a mantenere tale stato anziché a ripristinarne uno migliore

La Corte conclude che le misure di sviluppo rurale hanno avuto un impatto modesto sulla biodiversità forestale e sulla resilienza ai cambiamenti climatici, in parte a causa dei limitati importi spesi a favore delle foreste (in pratica, il 3 % della spesa totale per lo sviluppo rurale) e delle debolezze nella definizione delle misure. La sola esistenza di un piano di gestione forestale – condizione per ricevere i finanziamenti FEASR – offre scarse garanzie che i finanziamenti siano destinati ad attività ecosostenibili. Inoltre, il sistema comune di monitoraggio dell’UE non misura gli effetti delle misure forestali in termini di biodiversità o di cambiamenti climatici.

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