Presso il competente Ministero delle Politiche Agricole si è tenuta una riunione sulle problematiche della castanicoltura. Gli argomenti trattati sono stati:
Agea ha precisato che nella nuova programmazione sono previsti due codici distinti per il castagneto da frutto e per quello da bosco.
Il problema è che non è prevista una definizione per il castagneto da frutto. Certamente non aiuta l’enorme disomogeneità delle superfici a castagno sul territorio nazionale ma una situazione indefinita è da sempre foriera di problematiche che inevitabilmente ricadranno sui richiedenti. Una proposta era emersa dal tavolo castanicolo nazionale e che prevedeva 5 condizioni per individuare il castagneto da frutto:
Sarebbe interessante conoscere dai nostri lettori, che appartengono a tutto il territorio nazionale, quanto queste 5 condizioni siano compatibili con la castanicoltura da frutto dei diversi territori. Evidenziateci le vostre opinioni scrivendo a segreteria@federforeste.it.
La definizione delle caratteristiche del castagneto da frutto è propedeutica a distinguere queste superfici stimate in circa 50.000 ha dalle rimanenti destinate a bosco – legno – abbandonate che coprono circa 700.000 ha. Relativamente al secondo pilastro della Pac sono state illustrate le scelte dei PSR di alcune regioni in materia di castagno. Il quadro che emerge è anche in questo caso disomogeneo e non compatibile con il castagneto da frutto individuato nelle domande di contributo perché destinate “da Bosco” o “non da frutto”.
Un piccolo spaccato di ordinaria incomprensione tra regioni e ministero e agea….
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