Accogliendo con favore le decisioni odierne, Phil Hogan, Commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: “Uno dei principali punti di forza del nostro concetto di sviluppo rurale è che noi stabiliamo le priorità fondamentali, ma spetta poi ai singoli Stati membri o alle singole regioni definire il programma più consono ai loro problemi e alle loro opportunità “.
L’approvazione dei Psr del periodo 2014-2020 non deve comunque distogliere dall’obiettivo di chiudere il periodo 2007-2013 evitando il disimpegno di risorse comunitarie a danno degli agricoltori. In particolare, entro il 31 dicembre 2015 dovranno essere ancora spese in Italia risorse complessive superiori ai 3 miliardi di euro, dai 393 milioni di euro della Campania, 381 milioni della Sicilia, 262 milioni della Sardegna, con importi decrescenti per tutte le regioni italiane.
Il rischio è che queste risorse possano non essere spese e ritornare definitivamente nelle casse di Bruxelles. Le Regioni per evitare il disimpegno automatico delle risorse possono modificare i Psr 2007/2013 sino alla fine di agosto, spostando le risorse all’interno del Piano, privilegiando le misure più richieste dagli agricoltori italiani.
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